19 Gennaio 2018

Quando, 11 anni fa, cominciai a proporre  incontri culturali allo Sporting Club di Milano 2, pensavo che avremmo avuto bisogno di personaggi  conosciuti, di volti e nomi ben noti che costituissero un forte richiamo per catturare l’interesse dei nostri soci. Le case editrici (Mondadori, Sperling & Kupfer, Garzanti e altre) si dimostrarono disponibili e molto interessate a proporre i loro autori per la presentazioni dei libri e organizzammo incontri davvero interessanti.
Nel tempo ospiti quali  Carla Spagnoli, Gennaro D’Avanzo, Andrea Vitali, Laura Efrikian, Mario Furlan e altri hanno contribuito a rendere questi incontri un piacevole appuntamento.
Ma è stato proprio il Club a rivelarsi uno scrigno pieno di preziosi talenti. I soci, con i quali ci si incontra abitualmente all’interno degli spazi comuni, si sono rivelati persone sorprendenti con storie bellissime, professionalità eccellenti e talenti stupefacenti.
Non posso e non voglio elencarli tutti per timore di invadere la loro privacy o di peccare di omissione ma è stata un’esperienza unica scoprire di volta in volta quanto di bello c’è in ogni persona che ci cammina a fianco, che frequentiamo e con la quale scambiamo convenevoli senza sapere nulla della trama della sua vita.
Questi incontri hanno squarciato il velo del superficiale per entrare nel profondo dell’altro sé.
Tutti abbiamo un “altro sé”  racchiuso in noi, spesso si racconta attraverso il successo nella nostra professione o la fama nelle espressioni artistiche ma ancora più spesso si nasconde dietro la quotidianità di chi non vuole apparire e rende normale qualcosa di straordinario.
Abbiamo avuto l’opportunità di avere relatori di prestigio:  professionisti di grande spessore in vari settori, artisti, scrittori, poeti, esperti di antiquariato, fotografi di talento e chissà quanto ancora potremo trarre dal grande cilindro della condivisione. Perché è proprio nell’incontro tra condivisione e conoscenza che si trova la sostanza del trasmettere sapere.
Mercoledì 20 dicembre al nostro consueto incontro del Tè Letterario abbiamo ospitato Eugenio Felicori e la moglie Stefania Casalini, soci emeriti del nostro Club. Eugenio ha  presentato il suo ultimo libro, “Danni collaterali”, in cui il protagonista scala le vette del successo professionale usando, talora, anche mezzi molto discutibili, per ritrovarsi a fare un bilancio che induce a riflessioni, rimpianti e amare considerazioni, lasciando il lettore immerso fino al collo nella impietosa durezza della realtà lavorativa attuale. Stefania ha introdotto invece la sua prima raccolta di poesie “Emozioni”, versi che la rappresentano e dai quali traspare un animo delicato, sensibile, colto e soprattutto capace di entrare in punta di piedi nella luce dell’amore e nelle tenebre della violenza .
Una bella coppia e una bella famiglia, cosa peraltro non insolita tra i nostri soci, ma il loro racconto apre una finestra sul panorama che ogni vita ha sullo sfondo. Eugenio è un dirigente in pensione con la passione per la scrittura. Di solito il momento del ritiro dalla vita lavorativa costituisce una grande incognita e non si sa mai quale direzione possa imboccare. Nel caso di Eugenio prende la via del successo, perché i 5 libri che ha scritto ricevono il plauso della critica e del pubblico e gli hanno fatto vincere numerosi  premi. Quindi un sogno realizzato che appagherebbe ogni uomo, Eugenio però si dimostra anche marito generoso e attento, conosce la passione di Stefania per le poesie e sa che, da sempre, ha l’abitudine di scrivere versi su foglietti volanti che, distrattamente, lascia in giro.   
Consapevole della bellezza di queste liriche decide di  raccoglierle, selezionarle e farle pubblicare  in un volumetto dal titolo emblematico “ Emozioni”. Decide altresì di iscriverla al premio letterario “Città di Lerici” 2013, del quale risulta vincitrice.
Quando Stefania riceve la lettera che assegna un premio letterario  proprio a lei pensa si tratti di un errore, lo scrittore premiato sarà sicuramente suo marito! A questo punto Eugenio le consegna il prezioso libretto di poesie rivelandole ciò che ha fatto a sua insaputa.
Credo che di donne che nascondano versi e sogni nei cassetti ce ne siano tante, ma quante hanno avuto un marito che sia andato a cercarli per raccoglierli e farli pubblicare?
La loro è una storia di amore e condivisione, sono sposati da tanti anni, sono nonni  ma soprattutto sono sopravvissuti come “coppia”. In tanti matrimoni a un certo punto ci si ritrova a vivere da “single” sdoppiati in percorsi diversi; i figli, i nipoti, gli impegni, le difficoltà, tutto può contribuire a rendere il cammino di una coppia pesante ma farlo insieme e condividere il fardello vuol dire anche renderlo più leggero e sopportabile.
Qual è il segreto di un matrimonio felice? Stefania ed Eugenio affermano che per loro è stata la  complicità, alimentata con affetto e stima reciproci, ma anche la consapevolezza che i sacrifici e le rinunce fanno parte di un sodalizio che inizia con la cerimonia nuziale ma che poi deve continuare anche quando la festa è finita e restano solo i resti del banchetto e le foto ricordo.
Il Club, e la vita che scorre al suo interno, diventano quindi la cartina di tornasole di una società che cresce, muta, si trasforma e  offre generosamente risorse umane che contribuiscono alla condivisione e alla comprensione dell’altro.