31 Gennaio 2020

Una bimba ascolta lo stormire del vento tra le foglie, il sole filtra tra i rami creando insoliti chiaro scuri, le foglie danzano leggere e ridono. La bimba sente quel suono cristallino e gioioso e lo conserverà in un cassettino dentro il suo cuore. Un cassettino che aprirà spesso per risentire quella armonia fanciulla che la seguirà ovunque. Ed è proprio quel ricordo che darà il titolo al primo libro di Cristina Stanescu “Quando le foglie ridono”; la bimba incantata è divenuta una donna di successo con tanta voglia di raccontare e condividere storie che racchiudono emozioni e suggestioni.
Lo scorso 20 gennaio Cristina, davanti a un pubblico numeroso e attento, ha presentato il suo romanzo allo Sporting Club di Milano2, un luogo a lei familiare avendo vissuto per 20 anni nel quartiere residenziale insieme ai suoi genitori e avendo anche frequentato il club.
Durante le numerose presentazioni fatte in questi mesi, l’autrice è stata spesso accompagnata dal Francesco Loperfido, noto medico oftalmologo, che si presta con garbata galanteria a dialogare con Cristina e a commentare il libro dal suo punto di vista di lettore attento, catturato anche dai ricordi che i luoghi in cui è ambientato il romanzo rievocano nella sua memoria.    
Il libro è ambientato a Milano, intorno agli anni 90, nella zona di Lambrate. Tutto ha inizio con l’esplosione di una vecchia casa di ringhiera dove perdono la vita numerose persone. Sul posto arriva una cronista che si avvicina a una giovane donna dallo sguardo triste e, credendola una parente di una vittima, inizia una conversazione nella speranza di fare una bella e commovente intervista da pubblicare. Ma il lettore incontrerà invece Milena, una delle tre protagoniste, che raccontando la sua storia inizierà a tessere una tela dove altre due donne, Silvia e Roberta, incroceranno i loro fili delineando i percorsi di vite che si barcamenano tra alti e bassi, gioie e dolori nel quotidiano scorrere del tempo. E insieme a loro compaiono in scena Corrado, marito di Roberta, concreto e pragmatico poco propenso all’introspezione a cui sfugge il tormento interiore della sua donna e la sua ricerca dell’altrove, dove si perderà;  e suo fratello Salvatore, uomo del sud approdato a Milano con la speranza di realizzare il suo sogno di diventare un famoso fotoreporter; quando incontra Silvia se ne innamora, ma invano tenteranno di formare insieme una normale coppia con normali aspirazioni e consuete mete, perché Silvia non è né comune né consueta. Sono tre donne “scomode” e “imperfette”, con comportamenti a volte discutibili, donne che tradiscono e mentono, donne capaci di calpestare i sentimenti dei loro uomini, di umiliare l’amicizia, di tentare arrampicate sociali pagandone il prezzo. Eppure la loro fragilità, a volte crudele e infantilmente egoista, intenerisce e porta il lettore a entrare in empatia con le loro storie. Altre vite intrecciano i loro fili dentro questo affresco: il vecchio e tenace Arturo che si innamora della docile e anziana Pierina, la forte e generosa Teresa, la svanita e sognante mamma di Silvia, la raffinata signora Bernadelli racchiusa nel suo elegante appartamento di Milano 2. Ognuno narra di sogni e rimpianti, di speranze e sconfitte, in un romanzo lieve eppure concreto e a volte severo. Cristina Stanescu, giornalista redattrice e coordinatrice di diverse trasmissioni Mediaset, scrive con il piglio sicuro della cronista, con la spigliata disinvoltura della narratrice, ma sopratutto con la soave naturalezza della bimba che ancora sente le foglie ridere.
Lo Sporting Club di Milano2 e i suoi incontri culturali mensili rappresentano ormai, dopo
oltre 15 anni, una concreta diversità che distingue questo Club da altri circoli sportivi. Gli illustri ospiti che ci hanno onorato della loro presenza e i soci e gli esterni che ci seguono con attenzione e puntualità sono un costante sprone affinché l’impegno sia sempre costante ma sopratutto sostenuto dalla passione e dalla gioia della condivisione.