04 Marzo 2016

Venerdì 26 lo Sporting Club ha ospitato il Club Santa Chiara, Compagnia di Comunicazione, che ha organizzato questo prestigioso evento. Il Presidente del Santa Chiara Marco Palmisano ha presentato i tre illustri ospiti che hanno contribuito al grande successo della serata: Andrea Tornielli  giornalista  vaticanista della Stampa e autore del libro “Il nome di Dio è Misericordia”, Alessandro Banfi  Direttore di Mediaset, Luciano Fontana Direttore del Corriere della Sera.
Il Direttore Banfi conduce il dibattito: «Il libro di Tornielli» ha detto «è fondamentale per capire il Giubileo della Misericordia e per conoscere e capire i messaggi di Papa Francesco. Come è questo Papa? Semplice e profondo. Come il Vangelo.»
Luciano Fontana si sofferma sull’aspetto  rivoluzionario di Papa Francesco «È il primo pontefice che organizza delle conferenze stampa, che sa stare sui social network, che dichiara che la Chiesa non è solo quella delle regole e dei precetti, che dà messaggi ideologici immediati come “Siamo nella terza guerra mondiale … a pezzettini” e “La vocazione del vero cristiano è di costruire ponti non muri” e anche “La confessione non è una tintoria”.
Tornielli parla con ammirazione e consapevolezza della sua esperienza di vita, vissuta spesso a fianco di papa Francesco. Lo ha conosciuto prima che fosse eletto Pontefice e oggi ritrova la stessa persona, forte ma allo stesso tempo molto umile. È il primo Papa della storia che rinuncia ai privilegi di casta, che ha scelto di abitare in casa Santa Marta insieme ad altri sacerdoti, che si riordina la stanza, che si sposta volentieri a piedi , che si rivolge prima ai malati e ai sofferenti e solo dopo ai cardinali, che ha priorità “insolite” e insofferenze “scomode”.
“Di fronte a un Papa che spiazza si può o entrare in sintonia o mormorare e giudicare. Francesco non sta cambiando il messaggio della Dottrina ma sta mettendo al centro la persona nel suo essere. Solo chi ha fame, chi è inquieto, chi non si sente a posto, chi ha dubbi e paure ha bisogno della Misericordia».
Chi si oppone a questo Papa e perché?
«Francesco arriva dopo il trauma delle dimissioni di papa Ratzinger. Affronta con durezza questioni delicate come lo Ior, i Corvi, i mali della Curia romana. Rifiuta i privilegi e lancia duri messaggi contro il potere e il danaro, utilizza un linguaggio diretto e comprensibile a tutti. Verso i carcerati, così come verso tutti gli emarginati, mostra una tenerezza e una sintonia che si manifesta in una umiltà che condivide e non giudica. Papa Bergoglio aveva bisogno di lanciare un messaggio forte, che scuotesse le coscienze e rendesse giustizia agli offesi.
Il vero punto di scontro non è nella Dottrina, bensì nella forza di un messaggio che richiama alla morale e alla dignità. Francesco non è un Papa buonista. A proposito di corruzione e peccato dice chiaramente: La corruzione è il peccato che invece di essere riconosciuto come tale diventa un abito mentale. La corruzione non è un atto, ma una condizione, uno stato personale e sociale nel quale uno si abitua a vivere. Peccatori sì, corrotti no.»
La serata si conclude con la consegna ad Andrea Tornielli da parte di Marco Palmisano del Premio Santa Chiara consistente in una grande icona di Santa Chiara.Il Presidente dello Sporting Gabriele Bacchini ha insignito Luciano Fontana del “Trofeo dello Sporting” ed ha omaggiato Alessandro Banfi di una “Tessera” del Club.
Katia Amato Sgroi