27 Maggio 2016

Eugenio Felicori, nostro socio e apprezzato scrittore, mi propone la lettura e l’eventuale presentazione di un libro scritto da Raoul Milani, conosciuto qualche tempo fa a casa di amici comuni. Mi racconta anche di strane coincidenze ed affinità che legano lui a questo scrittore e del loro rapporto sfociato in una bella amicizia. Leggo il libro e mi piace. Parla di sentimenti come l’amore, la gelosia, l’amicizia e nello stesso tempo è scritto con l’intento di creare suspense e di stimolare riflessioni attraverso percorsi intrisi di esoterismo e acuta introspezione.
Incontro Milani, l’autore del libro, e osservo con ammirazione questo “anomalo pensionato” che parla di pittura, di viaggi, di scrittura con la voracità di chi si riappropria di un pezzo di vita accantonato in attesa del momento giusto. Anche Felicori è un “pensionato outsider” e anche per lui la scrittura è stata la chiave di accesso per scoprire altre dimensioni del proprio sé.
Due persone diverse eppure con tante affinità non solo elettive. Due storie stimolanti da raccontare.
Raffaella Bragazzi Breda, giornalista e conduttrice con una lunga esperienza sia televisiva che radiofonica, accetta di condurre un’intervista che vede come protagonisti i due scrittori.
La presentazione del libro di Raoul Milani è accompagnata dallo scorrere di foto da lui scattate durante alcuni viaggi.
È proprio durante il viaggio sul Tassili d’Ajjer che viene concepito “Cambiare pelle un giorno all’improvviso”; sarà una gestazione lunga una decina di anni e con 47 rifacimenti ma alla fine viene alla luce. Il libro narra di una vacanza di luce e di curiosità, appunto sul Tassili d’Ajjer, fatta da una coppia insieme ad alcuni amici. Sin da subito Lui, il protagonista del libro, e la sua compagna Giovanna, avvertono un disagio che a poco a poco coinvolge anche il resto del gruppo. Lui comincia a dare segni di un cambiamento sempre più maniacale e imbarazzante. Appare come posseduto da un bisogno estremo di ritrovare una qualche identità vissuta in un remoto passato proprio su quella montagna, tra quei percorsi difficili e tortuosi dove si raccomanda ai turisti di non abbandonare mai la propria guida. Ma Lui pare conoscere molto bene sia i posti che la loro storia e ad un certo punto scompare. La vicenda viene narrata  attraverso il diario di Giovanna e dell’amico Federico che si rifiutano di interrompere le ricerche e dopo un anno dalla scomparsa ritornano in quei luoghi determinati a trovarlo.
Giovanna è stata amata da Lui come ogni donna vorrebbe essere amata e si è lasciata amare con la condiscendenza che spesso le donne riservano ad un grande amore. Quando Lui scompare lei si rende conto di amarlo con tutta se stessa. Ferita nel suo orgoglio, tradita da un uomo innamorato e geloso che l’abbandona senza lasciare dietro di sé alcuna traccia di cotanta passione, tornerà a cercarlo con la disperata convinzione che solo lei può trovarlo e salvarlo. La fine è allo stesso tempo logica eppure sconcertante.
Anche l’intervista è correlata dallo scorrere d’ immagini, sono le cartoline disegnate con gli acquarelli dallo stesso Milani; i comuni mortali acquistano le cartoline durante il viaggio ma l’Artista le fa scaturire dalle sue dita.
Raoul ed Eugenio stimolati dalle domande poste abilmente dalla Bragazzi danno vita a un alternarsi di aneddoti, racconti e battute che rivelano quanto siano simili nella loro garbata eleganza di narratori dotati di humor e intelligenza.                   
Katia Amato Sgroi