17 Febbraio 2017

Filosofia: termine che deriva dal greco e significa alla lettera “amore della sapienza” (philéin, amare, e sophìa, sapienza). È una parola che ancora oggi incute soggezione; fa venire in mente i testi scolastici, i professori severi dallo sguardo profondo, le frasi ermetiche che in quanto tali devono contenere per forza grandi verità, la grandezza di poche menti in un olimpo in cui l’accesso è vietato ai comuni pensanti.
Oggi nell’era della comunicazione elettronica, dell’informazione in tempo reale, che impedisce al pensiero di elaborare e metabolizzare l’accaduto prima di arrivare alla fase dell’accettazione e della comprensione, dei social network che entrano nella sfera affettiva e sociale degli adolescenti creando amici virtuali, sogni virtuali e trasgressioni consentite; oggi, appunto, la Filosofia può ancora insegnarci qualcosa?   
Giovedì 9 febbraio, allo Sporting Club di Milano 2, si è tenuto il primo incontro della serie Aperitivi Filosofici condotti e proposti dalla filosofa Antonia Chiappini Bedi.
Trenta persone presenti, ognuno con aspettative e bagagli personali diversi, eppure tutti accomunati dallo stesso “Amore della sapienza”.
I Filosofi del passato ci hanno lasciato una preziosa eredità giunta fino a noi attraverso lo studio del loro pensiero; i loro scritti, gli aforismi e le frasi che sintetizzano concetti e considerazioni profondi e senza tempo.
Ad esempio Platone, nato nel 428 a.c., scriveva “La conoscenza che viene acquisita con l’obbligo non fa presa nella mente. Quindi non usate l’obbligo, ma lasciate che la prima educazione sia una sorta di divertimento; questo vi metterà maggiormente in grado di trovare l’inclinazione naturale del bambino.”
Se questa frase l’avesse detta in televisione l’attuale Ministro dell’Istruzione lo avremmo definito “illuminato”.
“Prima di pensare a cambiare il mondo, fare le rivoluzioni, meditare nuove costituzioni, stabilire un nuovo ordine, scendete prima di tutto nel vostro cuore, fatevi regnare l’ordine, l’armonia e la pace. Soltanto dopo, cercate delle anime che vi assomiglino e passate all’azione”
Se, ai giorni nostri, l’avesse detta un Capo di Stato lo avremmo definito “saggio”.
“Qualora si accerti che sia vergognoso essere coinvolti in rapporti sessuali tra uomini, questo si deve a cattiveria da parte dei governanti ed a codardia da parte dei governati.”
Quanta attualità c’è nella Storia! Crediamo di vivere in epoche complicate, alimentiamo discriminazioni e nutriamo infelicità e invece … tutto è già stato vissuto!
“Non conosco una via infallibile per il successo, ma una per l’insuccesso sicuro: voler accontentare tutti.”
Dedicata a tutti coloro che non sanno dire di “no”.
“Ogni problema ha tre soluzioni: la mia soluzione, la tua soluzione e la soluzione giusta.”
La Saggezza può anche definirsi Filosofia, e viceversa.
Frasi di Eraclito, 535 a.c.:
“Nessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume, perché il fiume non è mai lo stesso, ed egli non è lo stesso uomo.”
Da leggere ogniqualvolta offendiamo la vita definendola “banale”.
 “Avere una grande cultura non significa essere intelligenti.”
Questo concetto filosofico potrebbe sfatare qualche mito secondo il quale tra i requisiti per accedere a carriere professionali di successo siano indispensabili la Laurea, i Master, la conoscenza di varie lingue, ma, pare, non sia richiesta l’Intelligenza!    
Queste e altre frasi tratte dal pensiero di filosofi come Epicuro, Eraclito, Socrate, Kant e altri, saranno proposte da Antonia Chiappini ai partecipanti come spunto per le loro personali interpretazioni che, a turno, ognuno esporrà a voce. Questo scambio di pensiero si intreccerà, alternerà e armonizzerà fino a creare quello che è stato definito, da uno dei presenti al primo incontro: “Un fantastico arcobaleno”.  
Durante la presentazione degli incontri la Chiappini ha puntualizzato che per seguire il corretto iter vi sono delle “regole”. La prima: “Sospendere il giudizio”; saper ascoltare l’altro senza giudicare, si può essere o non essere concordi con l’altrui pensiero ma mai porsi nella posizione del giudicante. Il giudizio offusca la mente e ne altera i criteri.    
È questo che rende particolarmente affascinante l’esposizione di   Antonia Chiappini Bedi: non si pone come una docente, non si arroga il ruolo di conferenziere né si erge a depositaria del Sapere. “Ho bisogno di parlare di Filosofia” questa è stata la frase che ha caratterizzato la sua proposta di condurre questi incontri. Non per insegnare ma per portare alla luce il Filosofo che c’è in ognuno di noi.
“Vano è l’argomento del filosofo che non allevia la sofferenza umana.”  (Epicuro)