16 Settembre 2020

È finito il periodo delle vacanze estive e stiamo tutti ritornando alla routine quotidiana tra impegni lavorativi, famigliari, amicali e magari sportivi. La ripresa degli impegni, a volte, travolge l’individuo portandolo a tralasciare l’impegno a occuparsi di sé e del proprio benessere. Vorrei invitarvi a conservare momenti in cui vi occupate di voi stessi, magari leggendo un buon libro. La lettura è un’esperienza unica, che seppur virtuale implica un coinvolgimento emozionale stimolante. Nella terapia, infatti, anche la lettura diventa un importante strumento di cura, e di auto-cura, perché sostiene la persona nell’acquisizione di conoscenza sul proprio stato. Leggere il libro giusto aiuta a migliorare le capacità cognitive e comportamentali, aiuta a comprendere la propria situazione e ad affrontarla. I libri sono sicuramente utili per tutte le fasce di età, dagli adulti ai più piccoli. Vi invito, genitori, zii, nonni, a leggere ai vostri bambini, a rimanere immersi con loro nella lettura creando così un’esperienza unica di apprendimento e di condivisione emotiva all’interno della relazione. Da adulti, potete leggere per voi stessi. Un buon romanzo può aiutare a migliorare la sfera cognitiva poichè leggere arricchisce la cultura, apre la mente verso nuovi e differenti orizzonti, migliora la socializzazione e l’interazione con gli altri. Spesso mi è capitato di dare “compiti di lettura”, in fasi specifiche della terapia, utili a sostenere il cambiamento che le persone stavano affrontando o ad acquisire maggiore consapevolezza rispetto a quanto emergeva negli incontri. Dare l’indicazione di un particolare libro da leggere tra un incontro e l’altro può aiutare chi legge a dare parole e un senso alla propria sofferenza. Può aiutare a rendere consapevole il lettore/paziente dei suoi meccanismi e di come agisce la sua sofferenza nella vita. Può essere uno stimolo al cambiamento e, infine, può essere uno stimolo per favorire una continua riflessione su di sé e per il mantenimento di uno stato di benessere. Ricerche recenti hanno evidenziato l’efficacia della biblioterapia per diversi disagi psicologici, come ansia, depressione, stress, specialmente se strumento all’interno di un percorso di psicoterapia. Il libro si colloca così all’interno della relazione terapeutica, diventando luogo condiviso tra paziente e terapeuta. I libri migliori, in genere, sono quelli scritti in modo chiaro e semplice, realizzati da scrittori capaci di inviare messaggi in modo accessibile, pulito e onesto. E’ meglio diffidare dai testi che promettono, in poche righe, guarigioni miracolose.
Mi piacerebbe lasciarvi qualche consiglio di lettura, con l’invito a condividere, se ne avete voglia, le vostre impressioni e riflessioni.


Fissando il sole, del dottor Irvin Yalom, è un interessate manoscritto che approfondisce il tema della paura della morte. Questa può presentarsi in modo indiretto come un’inquietudine generalizzata, come un sentimento cosciente di angoscia o nascosta dietro altri sintomi. In questo testo Yalom ha l’intento di spiegare come trasformare la paura in risorsa per impedire che l’angoscia, rimanendo inascoltata, ostacoli la realizzazione personale.
Le cinque persone che incontri in cielo e Un giorno ancora, di Mitch Albom sono libri utili a riflettere su temi esistenziali, a riflettere sul proprio ruolo nelle vicende del passato, sull’importanza della famiglia e delle esperienza che in essa si fanno.
La principessa che aveva fame d’amore, della dottoressa Maria Chiara Gritti, è un testo utile per chi sta attraversando una relazione sentimentale travagliata e ha bisogno di scoprire la propria centralità. Aiuta a riflettere su “quella strana cecità del cuore che porta a scambiare ogni rospo per un principe, a cui dare tutto in cambio di niente”.
Il giovane Holden, di Jerome David Sallinger, è un romanzo di formazione la cui trama racconta la storia di un difficile passaggio all’età adulta, attraverso il superamento di prove che fungono da riti di iniziazione.
12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino, di Daniel J. Siegel e Tina Payne Bryson, è un libro molto interessante per genitori di bambini da 0 a 12 anni che vogliono sfruttare le situazioni del quotidiano per favorire un’educazione che tenga conto di connessione relazionale e comprensione. Vengono affrontati temi quali l’utilizzo della sintonizzazione, lo sviluppo di empatia e moralità, il superamento di momenti dolorosi.
Questi sono alcuni titoli che mi capita di consigliare all’interno del lavoro terapeutico, ma ve ne sono molti altri. Se siete interessati ad avere consigli specifici su letture che possano fare al caso vostro, per voi, per i vostri figli o per una persona cara, potete scrivermi e sarò felice di consigliarvi. Ricordo sempre come, di fronte a situazioni di disagio è utile rivolgersi a un professionista psicologo psicoterapeuta per comprendere cosa stia accadendo e come poter stare meglio.
Per domande, dubbi o informazioni potete scrivermi all’indirizzo:

dott.marchesisimona@gmail.com