19 Ottobre 2018

Gli impianti dentali sono oggi la terapia più efficace per sostituire denti mancanti e ripristinare la funzione occlusale ed estetica del sorriso.
La preparazione del paziente, candidato alla terapia implantare, richiede un’accurata diagnosi clinica da parte dell’odontoiatra e sedute d’igiene orale finalizzate a ridurre la carica batterica durante l’intervento.
Il successo a lungo termine degli impianti è dato da una corretta terapia di “mantenimento clinico” d’igiene orale domiciliare e professionale.Per queste ragioni l’igienista dentale deve predisporre un protocollo di follow-up specifico per pazienti con riabilitazione protesica.
I protocolli di “mantenimento implantare” consistono in richiami ogni tre mesi per valutare il grado di compliance del paziente, motivarlo e istruirlo all’igiene orale domiciliare, selezionando gli strumenti più idonei alla situazione di ogni singolo paziente e verificarne l’apprendimento.
Inoltre a ogni seduta d’igiene orale professionale vanno valutati gli indici di salute perimplantare:
■ Indice di placca; per individuare la presenza di biofilm batterico,
■ Indice di sanguinamento; il sanguinamento al sondaggio è un sintomo evidente dello stato infiammatorio dei tessuti perimplantari.
■ Profondità del solco gengivale per stabilire se la condizione dell’impianto è in salute o mostra segni di malattia.
I fattori di rischio, che possono incidere sulla sopravvivenza dell’impianto a lungo termine sono:
■ Scarsi livelli di igiene orale; il biofilm batterico può mutare ed arricchirsi di specie microbiche responsabili di infiammmazione dei tessuti perimplantari.
■ Tabagismo; l’abitudine al fumo aumenta il rischio di perimplantiti.
■ Diabete mellito; è considerato un fattore di rischio, esiste, infatti una correlazione tra diabete e malattia perimplantare. Il diabete mellito non compensato è in grado di aggravare la lesione perimplantare.
Una motivata collaborazione è importante per garantire un successo implantare a lungo termine.