19 Gennaio 2018

Torniamo a parlare di radiofrequenza, le onde utilizzate in clinica sono quelle tra i 2 e i 4 MH2.
La radiofrequenza è una tecnica utilizzata per generare un riscaldamento a livello del derma profondo. Il calore prodotto causa la rottura delle fibre collagene del derma, queste prima si contraggono, con il risultato di un effetto immediato ma di scarsa durata, con la successiva formazione di neocollagene sintetizzato in risposta allo stimolo. Questa reazione porta a un rimodellamento del collagene con un effetto di lunga durata e a un ritensionamento della cute e a un globale miglioramento delle zone trattate.
Generalmente sono richieste tre sessioni di radiofrequenza a intervalli di 3/4 settimane con un effetto particolarmente visibile dopo il terzo mese e persistente per circa 12 mesi. Possono essere trattati tutti i tipi di pelle. Le controindicazioni sono poche: pacemaker, gravidanza, presenza di corpi estranei come fili di sospensione nelle zone da trattare. È importante notare che la radiofrequenza non prevede l’iniezione o l’introduzione di prodotti esterni. È una tecnica sicura, non necessita  di periodi di convalescenza, può essere ripetuta senza rischi. È possibile utilizzare inoltre un’altra tecnica rigenerativa, “il PRP”, plasma ricco di piastrine, che si ottiene dal sangue prelevato dal paziente stesso. Il PRP iniettato nella zona da trattare  accelera la proliferazione cellulare favorendo i processi riparativi e la rivascolarizzazione di pelle e cuoio capelluto, il tutto senza effetti collaterali, trattandosi di una componente del sangue del paziente. Il PRP può essere usato per le rughe profonde, i segni dell’acne e le cicatrici, ottenendo un effetto riducente grazie alla stimolazione del collagene e dell’elastina.
Questa tecnica viene utilizzata per contrastare la caduta dei capelli, come valida alternativa alle terapie farmacologiche. I fattori di crescita presenti nelle piastrine sono in grado di stimolare l’attività delle cellule staminali dei bulbi piliferi ancora presenti ma silenti o sofferenti.