06 Luglio 2018

La spalla rappresenta una delle articolazioni più mobili presenti nel nostro corpo e per ottenere tale libertà è costituita da un complesso articolare formato da ben cinque articolazioni diverse.
Tale possibilità però predispone la spalla ad un maggior rischio di stress e traumi, sia durante attività sportiva che nella vita e nei gesti quotidiani ripetuti di tutti i giorni.
Per l’importante ramificazione vascolo-nervosa presente, la spalla è piuttosto sensibile al dolore, che può avere intensità e cause molto differenti tra loro: può manifestarsi sia come un semplice fastidio durante il suo utilizzo, oppure essere presente costantemente, anche a riposo.
Una delle cause più frequenti della sintomatologia dolorosa è una sofferenza dei tendini che costitutiscono la cuffia dei rotatori (il “motore” principale della spalla).

Quali possono essere le cause più comuni di dolore alla spalla?
La sintomatologia riferita a livello della spalla può spesso aiutare a localizzare il problema:
● “Esterna” â Riguarda spesso una borsite o tendinite coinvolgente la cuffia dei rotatori
● “Posteriore” â Contrattura o borsiti della muscolatura parascapolare, cervicale o del muscolo trapezio;
● “Anteriore” â Tendinite del bicipite brachiale o da sindrome di impingement
● “Superiore” â Solitamente di natura infiammatoria, coinvolgente la componente Capsulo-legamentosa.
Una volta escluso sintomatologie derivanti da cause non meccaniche (es. patologie auto-immunitarie), la ricerca della problematica tramite l’aiuto di uno specialista ci può essere d’aiuto nel comprendere quale sia il rimedio più opportuno da adottare per risolvere il problema.
Qui di seguito elenco alcune tra le cause più frequenti di dolore.

Sindrome da impingement o conflitto subacromiale
Causata dalla compressione del tendine del muscolo sovraspinato a livello dello spazio sottoacromiale, durante il movimento di sollevamento del braccio e nella fase di ritorno alla posizione iniziale, normalmente protetto da una borsa che riduce l’attrito tra testa omerale e l’acromion.
La sindrome da impingement può portare ad un graduale assottigliamento dei tendini e, con il tempo, persino alla loro rottura. È bene quindi sia diagnosticata per tempo.

Dolore alla spalla durante la notte
Il dolore notturno alla spalla è un'esperienza piuttosto comune, che in alcuni casi può risolversi positivamente con il solo utilizzo di antinfiammatori, senza che sia necessario alcun intervento specialistico.
D’altra parte, non di rado è il segnale di un problema che interessa i tendini o i tessuti molli dell’articolazione e che può essere connesso anche ad eventuali disturbi cervicali.
In ogni caso, non è sempre facile identificare l’esatto problema che causa il dolore alla spalla, perché qualsiasi squilibrio fra gli elementi (tendini, legamenti, muscoli) che contribuiscono alla sua stabilità può potenzialmente diventare doloroso.

Tendinite Calcifica
La tendinite calcifica è un fenomeno che determina il graduale deposito di calcificazione a livello dei tendini e che, nonostante sia asintomatica nella maggior parte dei casi, se progredisce può diventare estremamente dolorosa.
Nei casi meno gravi può risolversi spontaneamente ma non è raro che sia necessario ricorrere ad un trattamento specifico, in modo particolare quando il dolore diventa forte o continuo e c’è la possibilità che le calcificazioni danneggino il tendine interessato.

Lesione della cuffia dei rotatori
È una causa frequente di dolore e cattivo funzionamento della spalla e quindi dell’arto superiore negli adulti; può essere causata da un trauma, dall’usura dovuta ai lavori manuali o alla pratica sportiva o dalla scarsa irrorazione di sangue, specialmente nei pazienti anziani.
Dei quattro tendini che concorrono a formare la cuffia dei rotatori, quello che si lesiona più spesso è quello che interessa il muscolo sovraspinato.
Quando la cuffia dei rotatori è lesionata, il dolore si irradia al braccio ed interessa quasi sempre anche il bicipite.
È una lesione che va trattata tempestivamente perché in caso contrario può aggravarsi, rompendosi del tutto o determinando un’anchilosi e rendendo necessari interventi più radicali.
Instabilità di spalla
Quando alcuni degli elementi (legamenti, tendini e muscoli) che concorrono a tenere la spalla al proprio posto si allentano o si lesionano, la spalla non è più in grado di rimanere stabilmente nella propria sede.
Tale problema è solitamente dovuto ad un trauma: in questo caso si parla di lussazione.
Qualche volta, può invece essere determinato da iperlassità articolare, generata da micro-traumi ripetuti nel tempo. Non di rado sarà necessario ricorrere alla chirurgia, sebbene in qualche caso più lieve l’instabilità della spalla possa essere risolta con il solo aiuto della fisioterapia.

Spalla rigida
La capsulite adesiva o “spalla rigida” si determina quando, nonostante l’assenza di lesioni traumatiche o da stress, l’ispessimento dei tessuti dell’articolazione  limita i movimenti che è possibile compiere con il braccio.
Il raggio dei movimenti possibili è limitato ed il dolore si acutizza quando si tenta di superare tale limitazione.
Può essere determinata da molte cause diverse, per esempio da alcune patologie autoimmuni come il diabete ma anche da eventuali lesioni o deterioramenti dei tendini o da un precedente evento traumatico.
Nel caso derivi da un’altra patologia, è definita capsulite adesiva secondaria.
Le diverse soluzioni terapeutiche, dalla chirurgia artroscopica ai trattamenti meno invasivi:
La chirurgia artroscopica consente di intervenire sulle articolazioni senza l’invasività delle tecniche “a cielo aperto”, quindi senza la necessità di effettuare tagli di notevoli dimensioni e di forte impatto estetico, che necessitano di tempi di recupero più lunghi.
Questa tecnica si basa sull’utilizzo di potenti microscopi, che permettono al chirurgo la visione del campo operatorio, consentendogli una notevole precisione del gesto ed una grande accuratezza diagnostica.
Le patologie della spalla richiedono spesso il ricorso alla chirurgia; nei casi in cui sia possibile l’intervento in artroscopia, questo rappresenta quasi sempre l’opzione migliore per la risoluzione dei sintomi dolorosi ed il recupero della funzionalità dell’articolazione.
Esistono allo stesso tempo alternative terapeutiche meno invasive, a seconda del disturbo diagnosticato, che possono alleviare o curare la sintomatologia dolorosa provata.
Alcuni esempi sono terapie fisiche (es. Onde d’urto, tecar terapia, shock termico) o possibili sedute di fisioterapie volte al recupero della mobilità articolare, infiltrazioni con farmaci dedicati (es: acido ialuronico, PRP, cortisone) o tecniche di controllo del dolore (es: l’agopuntura).

Medeor