2015-06-05

Cinque mesi negli Stati Uniti, esattamente alla Tucson University in Arizona, per studiare ingegneria e cercare di ritrovare i tempi che gli hanno permesso tre anni fa di partecipare alle Olimpiadi di Londra. Riccardo Maestri, il 21enne nuotatore cernuschese, è tornato in Italia venerdì scorso. Un paio di mesi in patria, per affrontare le gare dei Sette Colli, rigenerarsi e fare ritorno negli Usa ad agosto. Già, perché a quanto pare in Arizona sta vivendo un’esperienza sportiva, didattica e umana importante. «Appena arrivato ho faticato molto perché mi sono ammalato di polmonite e sono stato a letto per tre settimane» racconta Riccardo. «E se dal punto di vista scolastico non ho pagato molto questo imprevisto, dal punto di vista del nuoto ho sofferto tanto. Ho dovuto recuperare la capacità polmonari e sono partito in pratica da zero. Ho dovuto lavorare sodo per rimettermi in sesto, ma l’organizzazione che ho trovato è stata ottima». Per quanto riguarda le tecniche di allenamento Riccardo conferma che rispetto all’Italia c’è differenza. «L’approccio è diverso» prosegue. «Là si fa un sacco di tecnica e lavori di forza in acqua. Sono esercizi più specifici. Anche l’attività in palestra cambia nel senso che il tempo è uguale a quello che si passa in Italia, ma negli Stati Uniti c’è maggiore intensità, subito dopo ci si butta in acqua. E poi ho lavorato molto sui misti, cambiando spesso stile. Ho fatto qualche gara, ma ero in condizioni pietose. Ora andrò al Sette Colli e spero di vedere i frutti del lavoro. Devo ammettere che sono curioso anch’io. Voglio comprendere come funziona il lavoro di scarico che è diverso dal nostro. Principalmente mi dedicherò ai 200 metri stile libero e il terzo giorno farò anche i 100 oltre a qualche altra gara che devo ancora decidere». Ma la Tucson University per Riccardo non è solo nuoto. La sua è stata anche una scelta scolastica. «Inizialmente ho seguito i corsi generali per non precludermi nulla e ho seguito lezioni di inglese che per gli stranieri è obbligatorio. Dopodiché ho seguito la classe base di matematica e in teoria sono indirizzato a fare ingegneria». E quando gli si chiede quali sono i suoi obiettivi futuri è bello sentire che prima parla della scuola e poi del nuoto: «Voglio laurearmi come prima cosa. E comunque ad agosto torno in Arizona perché ho intenzione di prepararmi bene anche in vasca. Il 2016 sarà l’anno olimpico». Insomma, l’ambizione è ancora tanta.