«Non replico a certe frasi di Falletta. A lui dico solo di votare la mozione contro il sindaco». «Fino a quando sarà nel gruppo consigliare di Forza Italia il suo nome comparirà nelle nostre iniziative». «Niente inciuci con il Pd»

2015-09-18

Il dibattito politico è più acceso che mai. La mozione di sfiducia, che potrebbe staccare la spina alla squadra di governo, fa discutere. E non poco. Anzi, in qualche caso, è stata addirittura motivo di spaccatura. Come è accaduto nel gruppo consigliare di Forza Italia, a causa della presa di posizione dell’ex sindaco Antonio Falletta che, secondo alcuni, sembrerebbe aver strizzato l’occhio a Luca Zambon. A tal proposito le altre componenti azzurre, con un’azione decisa, l’hanno destituito dalla carica di capogruppo in consiglio comunale. Il testimone è passato allora nelle mani di Carla Bruschi, la quale si è offerta di tracciare un quadro della situazione, nello specifico in FI, e raccontare cosa bolle in pentola.
Da quanto tempo non vede e non sente Falletta?
«Dal 7 settembre, data dell’incontro che abbiamo avuto con il coordinatore provinciale di Forza Italia, Luca Squeri, il quale ha convalidato la decisione di aderire alla mozione di sfiducia. E a tal proposito lo ringrazio per aver cancellato ogni possibilità di equivoco».
Sa dirmi se Falletta ha appreso la notizia relativa alla sua sostituzione dal ruolo di capogruppo?
«Certo, tanto che si è prodotto in più comunicati stampa con toni e argomenti fuori luogo. Colgo l’occasione per precisare che, in seguito alle sue minacce di azioni legali nei nostri confronti, Falletta a tutti gli effetti fa parte del gruppo consigliare insieme a me e a Luigi Di Palma. Viene invitato regolarmente alle riunioni, il fatto che non partecipi di certo non è motivo sufficiente per togliere il suo nome dal gruppo. Per farlo occorrerebbe che lui uscisse».
Che cosa pensa del suo atteggiamento e per quale motivo si sta comportando così?
«Francamente mi è difficile comprendere il perché del suo comportamento, mi pare molto contraddittorio soprattutto sulla mozione di sfiducia. Prima l’ha promossa e poi non l’ha firmata».
Lunedì 21 settembre il gruppo consigliare di Forza Italia ha organizzato un incontro pubblico al quale è stato invitato Falletta, sarà in quel contesto che avverrà il fatidico confronto?
«Il gruppo consigliare di Forza Italia ha organizzato questa  serata, che si terrà in sala Matteotti alle ore 21, per esporre le proprie ragioni e per raccogliere indicazioni e suggerimenti dai militanti e dai simpatizzanti. Vogliamo uscire dal “palazzo” e aprirci a forme di democrazia partecipata. Coloro che interverranno, avranno l’occasione di esprimere la propria opinione davanti ai vertici cittadini e provinciali del partito».
Crede che Falletta  presenzierà davvero alla serata?
«Se ha delle motivazioni politiche da esporre, quella mi pare sia la sede adatta. Se fossi in lui, io parteciperei. D’altronde in una dichiarazione alla stampa ha espresso il desiderio di confrontarsi con i suoi elettori, quale occasione migliore?».
Perché i vertici di Forza Italia non hanno preso una posizione decisa nei confronti di Falletta?
«Il coordinatore provinciale Luca Squeri ha assunto, come dicevo poc’anzi, una posizione inequivocabile: la mozione di sfiducia va sostenuta e ha aggiunto che ognuno è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità».
Come mai né il Pd né gli azzurri sembrerebbero intervenire in maniera convinta sulle vicende peschieresi, magari con provvedimenti?
«A me non sembra. Il Pd per bocca del suo coordinatore difende la linea di Zambon più per appartenenza che per merito. Forza Italia, al contrario, è stata chiara, e la decisione è condivisa ad ogni livello: nessun inciucio col Pd, la mozione va votata».
Il  voto mancante per mandare a casa la squadra di governo potrebbe nascondersi anche tra le fila della maggioranza?
«Ogni consigliere dovrebbe essere in grado di formarsi un giudizio sulla situazione che si è creata e quindi di esprimere un voto motivato. Abbiamo assistito a grandi proteste e dichiarazioni avverse al sindaco da molti consiglieri di maggioranza, non escludo nulla, tutto è possibile».
Se l’azione dell’opposizione unita, così vi ha ribattezzato qualcuno, non andrà a segno che scenario riesce a dipingere per il futuro?
«Io posso rispondere per il mio partito che è e resta all’opposizione in consiglio comunale. Non vedo come il nostro comportamento debba cambiare nel caso la mozione di sfiducia non passasse. In ogni caso, l’amministrazione comunale in carica non avrà vita facile nel proporre e fare approvare delibere e provvedimenti che sono all’origine delle difficoltà e delle ostilità riscontrate nella pubblica opinione, anzitutto in materia urbanistica e di consumo del territorio».
Cosa succederà in caso contrario, cioè se la mozione passasse?
«Si voterà in primavera, Forza Italia dovrà essere protagonista di un grande rinnovamento, come ha dichiarato recentemente il nostro presidente Berlusconi: “È tempo di ritornare tra la gente e confrontarsi, non chiudersi nelle stanze di partito”».
A pensar male si fa peccato, ma il più delle volte ci si azzecca... Non è che Zambon ha accettato le 4 vostre proposte in fase di stesura del bilancio previsionale per stringere i rapporti con qualcuno del vostro partito?
«Se anche fosse, conta il fatto che le nostre proposte migliorative sono state accettate. Ma ciò non è sufficiente a cambiare il nostro giudizio sull’anno di amministrazione che abbiamo vissuto».
Come mai lei consigliera Bruschi, visto che Di Palma era assente, dopo aver contribuito al bilancio di previsione ha deciso di votare contro e non astenersi?
«Le delibere precedenti, oggetto delle nostre proposte, erano state approvate ed erano immediatamente esecutive. Per cui il voto sul bilancio assumeva un giudizio sull’operato di questa amministrazione comunale e non inficiava il nostro lavoro a favore dei cittadini. Astenersi avrebbe significato attenuare, se non annullare, il giudizio negativo già contenuto nella mozione di sfiducia presentata precedentemente all’approvazione del bilancio».
Quali sono le motivazioni contenute nella  mozione di sfiducia?
«Molte. La mozione di sfiducia riassume le ragioni principali che hanno indotto i firmatari a promuoverla. Nel corso del dibattito del consiglio comunale, fissato il 24 settembre, ci sarà l’occasione per articolare in modo completo le varie argomentazioni».
Come risponde all’offensiva mediatica che Falletta ha scatenato contro di lei?
«Non mi metto sullo stesso piano di Falletta e non risponderò alle provocazioni e agli insulti. Ogni persona viene giudicata per i suoi comportamenti. Falletta venga in consiglio comunale e voti la mozione. Tempo scaduto per le chiacchiere inutili».
 

Maurizio Zanoni