2015-10-02

i occupa della gestione del verde cittadino fin dai tempi di Ligarotti sindaco. In pratica un’eternità. Ma pochi sanno la storia della Cooperativa sociale Multiservizi onlus che merita davvero di essere raccontata. Lo facciamo con i suoi protagonisti, a partire dal suo presidente, Cosimo Leo, anche se per tutti lui è Mimmo. «Abbiamo fondato questa cooperativa nel 1988 per creare dodici posti di lavoro e siamo arrivati a Segrate con Ligarotti che ci contattò per abbattere quattro pioppi al cimitero. In cambio ci promise una convenzione per tagliare l’erba e accettammo. Mai ci saremmo immaginati di trovarci davanti campi di fieno». La vera svolta sociale però arrivò tre anni dopo. «Venne promulgata una legge per l’inserimento sociale di persone provenienti da comunità di tossicodipendenti. Pensammo che sarebbe stato un disastro e invece arrivò Massimo, un lavoratore incredibile che ci ha fatto ricredere al punto tale che è diventato per noi un tutor». E da quel giorno la Multiservizi ha deciso di investire su persone svantaggiate. Basti pensare che negli ultimi quindici anni nella cooperativa sono stati inseriti 19 ex tossicodipendenti, 39 ex detenuti o alternativi al carcere e 6 svantaggiati sociali. Di questi solamente due sono ricaduti nel tunnel della droga e sono stati licenziati mentre uno è morto. Attualmente sono sei i dipendenti di questa categoria inseriti nella struttura. «Quando sono pronti per essere inseriti nel mondo del lavoro ci lasciano e io non so quasi mai più nulla di loro», prosegue Leo «ma è giusto così. Noi siamo solo un passaggio». In realtà non sempre è così. A confermarcelo è Delia. La sua storia merita di essere ascoltata dalla sua viva voce: «Nel 1994 ero una tossica e ho incontrato Mimmo in un parcheggio di un supermercato. Chiedevo qualche spicciolo. Eravamo amici di infanzia. Mi ha riconosciuto e mi ha detto che se mi fossi disintossicata mi avrebbe preso a lavorare con lui. Avevo perso il papà da poco, ero disperata e ho trovato il coraggio di entrare in comunità». Un mese dopo ha chiamato Leo per dirgli che era “pulita”. A lui non sembrava possibile in così poco tempo. Eppure era vero, tale era la voglia di iniziare una nuova vita. «Se non l’avessi incontrato quel giorno forse oggi sarei morta» prosegue Delia. «Devo tutto alla Multiservizi. Per due anni ho fatto di tutto: la bidella, l’imbianchina, ho montato palchi per concerti, ma alla fine sono riuscita a realizzarmi. Ho conosciuto l’amore e sono anche diventata mamma. Quando sento che qualcuno, una volta lasciata la cooperativa, non si fa più vivo con Mimmo mi spiace perché a lui dobbiamo tutto». Attualmente Delia lavora in amministrazione presso l’azienda ospedaliera Salvini. Vive a Garbagnate, ma ogni volta che si trova in zona fa un salto a Segrate per salutare i suoi vecchi amici. Tornando invece alla cooperativa, attualmente ha in dotazione sei trattori, cinque furgoni, due escavatori, due piattaforme per potare alberi, un motocarro oltre a numerosi decespugliatori. È davvero lontano il giorno in cui Leo e i suoi colleghi di lavoro abbatterono quei quattro pioppi. Ora si occupano della manutenzione di 950mila metri quadrati di verde oltre a 60mila rose da curare. «È stata un’estate davvero calda» prosegue Leo, «e abbiamo dovuto gestire 320 impianti  di irrigazione che vanno aperti, controllati, richiusi e svuotati. Un lavoraccio. Però nessuna delle 15mila piante censite è morta se non per motivi naturali», Attualmente la Multiservizi ha sede in via Tiepolo in una struttura comunale confiscata alla mafia e utilizzata come deposito. «Siamo dentro a titolo gratuito» conclude Leo, «ma in cambio diamo la reperibilità 24 ore su 24 per interventi vari e in più abbiamo un custode presente per otto ore che gestisce il magazzino con tanto di inventario».