«Non mi aspettavo di essere eletto e forse neppure i miei colleghi di lista». «A volte in consiglio comunale ci vorrebbe più buonsenso». «Con i colleghi d’opposizione ho un buon rapporto, presto spero si possa anche collaborare»

2015-11-27

Se non è il barista più conosciuto di Segrate è solo perché c’è suo fratello a fargli concorrenza. Stiamo parlando di Fabrizio Peviani, gestore insiema a Fabio del Bar Centrale (ma quasi tutti lo chiamano bar di Gianmario in ricordo del papà), che da quattro mesi ha intrapreso anche l’attività politica. Candidatosi nella lista civica PartecipAzione è stato eletto come consigliere comunale. L’unico della sua squadra a riuscirci. E allora facciamo una chiacchierata con Fabrizio. Impossibile all’improvviso dargli del lei dopo 15 anni di caffè.
Allora, come mai hai deciso di entrare in politica?
«Perché volevo vedere e capire più da vicino come funzionava la macchina comunale. Ero curioso di comprenderne i meccanismi. E poi perché essendo a contatto tutto il giorno con la gente e sentendo i loro mille dubbi e le loro mille domande mi sono detto: perché non provare a dare risposte a loro con più cognizione di causa».
E come mai nella lista civica di PartecipAzione?
«Perchè da come si è presentata era una lista apartitica ed era quello che cercavo».
Apartitica, ma non apolitica. A chi ti dice che è di centrodestra cosa rispondi?
«Rispondo che è vero, ma aggiungo anche che la cosa non mi interessa. Io faccio il consigliere comunale e basta, non mi preoccupo d’altro».
In lista con te c’erano ex consiglieri e gente che in politica aveva ambizioni: dimmi la verità, cosa hai provato a metterli tutti in fila dietro te?
«Mi ha divertito, lo ammetto. Non me l’aspettavo e forse neppure loro se l’aspettavano. Probabilmente la gente aveva voglia di volti nuovi e di un cambiamento. Perché ci tengo a dirlo che io faccio parte del nuovo e voglio dare un seguito a un certo lavoro, ma in maniera sensata. Io fino a ieri non c’ero e risponderò solo del mio operato, non del passato».
Ma PartecipAzione c’è ancora? Non esce mai un comunicato o una presa di posizione...
«Sì, c’è come associazione. In consiglio comunale è rappresentata da un solo consigliere, che sono io, e forse per questo potrebbe sembrare un po’ ferma».
Il suo leader, Angelo Zanoni, è sempre al vostro fianco o si è un po’ defilato?
«Non si è defilato, ma ha semplicemente lasciato spazio ai nuovi. Ha delegato ad Alessandra Mercanti la comunicazione e a tutti gli effetti, come consigliere comunale, sono io il primo referente».
Circa un mese ti eri lamentato perché sulla pagina Facebook di PartecipAzione uscivano post senza che tu ne fossi a conoscenza e la cosa ti aveva infastidito. Come è ora la situazione?
«Ci siamo chiariti. Adesso prima di pubblicare qualsiasi cosa veniamo informati tutti in maniera che se qualcuno non è d’accordo abbiamo tutto il tempo per ragionarci sopra insieme».
Come è stato il primo impatto con il consiglio comunale e con il mondo della politica?
«Il primissimo è andato bene. Un consiglio comunale tranquillo senza niente di spinoso. In quelli seguenti ho notato alcune cose un po’ grottesche. Diciamo che mi aspettavo che fosse tutto un po’ più serio e ci fosse maggiore buonsenso, cosa che purtroppo a volte non vedo sia nelle fila della maggioranza che nell’opposizione».
Con quale mentalità ti approcci alla politica? Cosa pensi di poter dare?
«La mentalità è quella di essere a 360 gradi a servizio del cittadino. Sto studiando le varie situazioni, i miei avversari e anche i miei compagni. Sto cercando di capire come muovermi senza fare danni e riuscire a portare avanti qualcosa per il bene di Segrate».
Quali sono i due o tre punti che intendi, appunto, portare avanti?
«Certamente ho qualche idea, ma per il momento preferirei non renderle note. Sono ancora in una fase embrionale ed è meglio non parlare senza avere qualcosa di davvero concreto da esporre».
Da gestore di un locale, come pensi se la stia passando il commercio segratese?
«A Segrate, come un po’ dappertutto, la situazione non è certo delle migliori. Per quanto riguarda il centro cittadino devo dire che da quando hanno valorizzato l’isola pedonale c’è stato un incremento di persone. Un minimo di ripresa si è vista. Nelle altre zone di Segrate mi viene difficile dare un giudizio, è un territorio così sparpagliato. Posso aggiungere che le prime proposte del nuovo assessorato al Commercio mi paiono interessanti. È stato operativo fin da settembre e anche per il periodo natalizio ha organizzato cose che mi sembrano positive».
La giunta comunale ha deciso di sospendere il Piano Integrato di Intervento di Boffalora e ridiscuterlo all’interno del nuovo Pgt. Qual è il tuo pensiero al riguardo?
«Credo che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto dare la possibilità alla nuova società di provare a risolvere le cose. Così si rischia di tornare al punto di partenza lasciando la gente che già vi abita nella situazione attuale che tutti sappiamo quanto sia precaria. Prima di prendere una decisione così importante forse avrebbe dovuto tentare una mediazione. Mi pare che la giunta abbia agito un po’ troppo cautamente chiedendo garanzie eccessive che non hanno ottenuto. Spero di sbagliarmi, ma ora temo si possa andare incontro a problemi più grossi».
Come sono i rapporti con i consiglieri comunali di opposizione degli altri partiti?
«Buoni, ci conosciamo tutti da tempo, non ho nulla da dire».
Collaborate?
«Forse è ancora un po’ presto per dire che collaboriamo, ma credo che con il tempo anche questo avverrà».
E i rapporti con i consiglieri di maggioranza come sono?
«Altrettanto buoni. Per quanto mi riguarda mi pare che cerchino il dialogo. Sono disponibili. Anche nelle commissioni cercano il coinvolgimento e spiegano a lungo cosa che per un neofita come me è davvero importante».
Mi dai un giudizio sul sindaco Micheli?
«È un politico molto preparato. A volte forse è un po’ troppo cauto anche se dopo soli quattro mesi è difficile riuscire a dare giudizi. Posso però aggiungere che ho fiducia nella persona».
E della squadra di giunta cosa pensi?
«Anche qui mi pare che siamo davanti a una bella squadra con assessori competenti nelle materie di cui si occupano. Nell’unica occasione che ho avuto bisogno di spiegazioni ho trovato la porta aperta e questo mi è piaciuto».
Un’ultima cosa: soddisfatto della scelta di entrare in politica? Pensi avrà un seguito?
«È un’esperienza bellissima e farla all’opposizione forse la rende ancor più interessante perché ti permette di entrare nel vivo dei problemi».
Resti lì per tutti i cinque anni?
«Tra 5 anni mi vedrai ancora lì. E forse anche dopo...».