«È stato un lavoro lunghissimo e impegnativo che ha tracciato il futuro della città». «Se la Regione ci appoggia parte la riqualificazione di Villa Alari». «Ampliamento Carosello: per Cernusco ci saranno soltanto vantaggi»

2016-01-15

Ricopre deleghe che non hanno grande visibilità e forse anche per questo finisce molto meno sui giornali rispetto ai suoi colleghi di giunta. Tra quelle più importanti segnaliamo Urbanistica, Attuazione Pgt, Villa Alari, Parchi, Ediliza Privata e Pubblica. Giordano Marchetti, esponente della civica Vivere Cernusco, da nove anni è anche il numero due del sindaco Eugenio Comincini. Vediamo cosa ha da raccontarci, partendo proprio da questa sua carica.
Essere vice sindaco ha responsabilità silenziose. Ci racconta come vive questo incarico?
«Rispetto all’essere solo assessore ci sono responsabilità diverse e maggiori come ad esempio sostituire Comincini in alcune cerimonie o presiedere la giunta quando lui è assente. Basti pensare che non possiamo andare in vacanza nello stesso periodo per non lasciare scoperta la città. E poi sotto le feste sono davvero numerose le associazioni con cui dobbiamo confrontarci e il sindaco non può essere dappertutto».
Per non parlare del fatto che Comincini è impegnato anche in altre situazioni che comportano una presenza fisica come, ad esempio, essere vice sindaco della Città Metropolitana...
«In effetti certi incarichi che ricopre significano maggiori incombenze per lui e anche per me. Va però detto che nel momento in cui ha deciso di accettare alcuni ruoli istituzionali e anche altri all’interno del suo partito mi ha chiesto se potevo dare maggiore disponibilità per essere intercambiabili. Naturalmente gli ho dato il mio assenso. Eugenio è giovane, ha una carriera politica importante davanti a sè ed è giusto che la percorra».
Cronoprogramma della nuova scuola. Mi aveva detto che molto sarebbe stato legato alle condizioni climatiche che fino ad ora pare siano state clementi. Siamo dunque in linea oppure ci sono ritardi?
«Sulla questione della costruzione della nuova scuola ora sarebbe meglio chiedere all’assessore Rosci che è il responsabile di settore. Il mio compito era quello di fare approvare il progetto, fare il bando e curare l’assegnazione. A quel punto, aperti i cantieri la palla è passata nelle mani dei Lavori Pubblici e di Rosci che immagino stia controllando le tempistiche. Preferisco per correttezza non infilarmi in cose che non mi competono più».
Prima di Natale avete anche chiesto un contributo alla Regione per riqualificare Villa Alari. Come procede la vicenda?
«È da un anno che stiamo ragionando al progetto di intervento su Villa Alari. Per sistemarla tutta servono 8 milioni e 750mila euro. La Regione ci ha fatto sapere che è disposta a darci il 50% di quanto intendiamo investire. A questo punto abbiamo deciso di compiere quattro interventi primari: riqualificare il parco, sistemare le infiltrazioni del tetto, approfittare dei ponteggi per fare anche le facciate e intervenire sulla cappella. Un lavoro che richiede circa 1 milione e 900mila euro. Noi siamo pronti a metterne 900, se la Regione mette il resto possiamo fare queste opere contemporaneamente».
In attesa di una risposta vi siete già mossi?
«Certo. Abbiamo dato l’incarico a un professionista per studiare la questione del parco e abbiamo tolto dalla cappella la pala d’altare, portata in un laboratorio a Brescia dove sarà restaurata. Se mettiamo in moto il meccanismo sono convinto che a cascata anche il resto verrà. Ricordo anche un impegno scritto della Bcc per la riqualificazione della Villa. Ora però attendiamo la risposta dalla Regione. Speriamo che possa arrivare entro fine gennaio».
In questi 9 anni da assessore e vice sindaco qual è la cosa di cui va più orgoglioso?
«Sicuramente direi il Pgt. È stato un lavoro lunghissimo e impegnativo che ha tracciato lo sviluppo della città per gli anni successivi. Certo, magari qualcosa andrebbe corretto, però tutto sommato in questi nove anni abbiamo concretizzato numerosi progetti».
Ampliamento Carosello e polemiche annesse: quanto le è costato dare l’assenso visto che rappresenta una lista ambientalista per eccellenza?
«Ero consapevole che di polemiche ce ne sarebbero state così come sapevo che non sarebbe stato facile fare digerire questa decisione a Vivere Cernusco. Qualche mal di pancia c’è stato, inutile negarlo, ma alla fine tutti hanno compreso. Perché non abbiamo nascosto nulla e siamo partiti ribaltando il ragionamento: nel momento in cui abbiamo detto che l’ampliamento si sarebbe potuto fare abbiamo posto le nostre condizioni inderogabili. Toccherà alla Regione, che peraltro da un anno e mezzo tace, accettarle o meno. Altre soluzioni non ci sono».
Riassumiamo le condizioni?
«Solo ricadute positive per la città. Oltre ai soldi, che saranno tanti, abbiamo preteso garanzie da un punto di vista ambientale, occupazionale e delle infrastrutture. Per anni la presenza del Carosello sul confine ha avuto su noi solo ricadute negative. E’ arrivato il momento di raccoglierne di positive. La proprietà sa che dovrà mettere molte risorse e compensazioni ambientali, peraltro anche su Carugate. Noi ragioneremo solo partendo da queste condizioni su mandato ricevuto con il voto del consiglio comunale».
Cambiamo scenario: come vede il dopo Comincini?
«Per nove anni questa coalizione è stata unita e ha prodotto cose importanti. Siamo stati coesi e compatti. Sul dopo Comincini credo che il primo passo debba farlo il Pd. Deve dirci se gli interessa dare continuità al lavoro svolto. Per quanto ci riguarda è un sì, ma tocca loro la prima parola».
In che senso?
«Nove anni fa è stato creato un percorso condiviso da tutti. Oggi se c’è la possibilità di trovare una figura che vada al di là delle forze politiche e che sappia unire le forze della coalizione benissimo, altrimenti faremo le primarie e Vivere presenterà un suo candidato. Ma ripeto che il primo obiettivo non è questo bensì ragionare sul percorso della coalizione».
Vivere è pronta ad alzare l’asticella delle ambizioni?
«Non dico che dobbiamo alzarla, ma se abbiamo una figura che sappia aggregare è giusto proporla. A volte se il Pd teme di perdere accetta un candidato altrui, altrimenti pretende il suo. Ecco, questo è il ragionamento che vorremmo evitare».
Un vostro nome non me lo fa neppure sotto tortura?
«Aspetto quelli del Pd e una serie di incontri dove mettere sul piatto le varie figure. Di nomi potremmo proporne anche più di uno e non necessariamente di Vivere».
Ultima domanda: Marchetti si ricandiderà?
«Nel mio gruppo sì. Però io faccio parte della squadra di Comincini e non voglio che il futuro candidato sindaco subisca condizionamenti su chi avere o meno al suo fianco. Se vinceremo, il sindaco dovrà scegliere la squadra che vorrà senza imposizioni. Se mi ritenesse all’altezza ben venga un nuovo mandato in giunta, altrimenti farò un passaggio di consegne corretto e lo appoggerò da esterno».
Roberto Pegorini