«Si deve obbligare il costruttore a risolvere i problemi dei residenti prima di rilasciargli le licenze per costruire». «Mi sono sempre occupato di Servizi Sociali». «Micheli? È presto, i buoni cavalli si vedono sulla lunga corsa»

2016-03-25

Da sempre fa politica a Segrate anche se era da un po’ che non metteva piede in aula consiliare, se non come spettatore. Lui è Andrea Borruso e ora siede nei banchi dell’opposizione, eletto con la lista civica Alessandrini per Segrate.
Allora, com’è stato il ritorno in consiglio comunale?
«Piacevole. Sono tornato per vedere se posso dare una mano a risolvere alcuni problemi che i cittadini mi hanno segnalato in questi anni. Ricordo che sono sempre segretario cittadino dell’Udc e mi sono candidato in una lista civica perché nei Comuni dove non ci siamo presentati c’è stata data questa opportunità di scelta».
In effetti lei è sempre stato uomo di grandi partiti nazionali. Com’è stato l’impatto di passare in una lista civica?
«Diciamo che il non confrontarmi con il provinciale o il regionale, come avviene nei grandi partiti, è un qualcosa che mi manca. Il confronto ad alti livelli secondo me è un valore aggiunto».
Come riesce a conciliare le due cariche, una di segretario di partiton e l’altra di consigliere comunale di una civica?
«Senza alcun problema. Mi sono sempre occupato di Servizi Sociali e il ruolo che ricopro non mi fa affrontare certi problemi in maniera differente».
Anni fa lei uscì dalla maggioranza, in dissenso proprio con Alessandrini e la sua scelta di appoggiare il progetto del mega centro commerciale, mentre ora è stato eletto in una lista civica che porta il suo nome. Cosa è cambiato nel frattempo?
«L’unica lista civica di centrodestra era questa e ho creduto che il mio elettorato potesse apprezzare. La mia posizione sul centro commerciale resta comunque scettica anche se avrà ripercussioni positive come posti di lavoro per tanti giovani e anche uno sviluppo agricolo in piccola scala. Di sgradevole ci sarà il traffico che nel periodo di costruzione della struttura invaderà la nostra città».
La Lega sostiene che come opposizione siete totalmente slegati. Lei cosa ne pensa?
«Non mi pare che siamo così slegati. Alcune interpellanze e ordini del giorno li abbiamo firmati tutti insieme. Poi è chiaro che si può sempre migliorare, ma personalmente io ho un buon rapporto con tutti i colleghi, anche quelli di maggioranza».
Qual è la situazione che più la preoccupa a Segrate?
«Sono due. La prima è la nascita del nuovo intermodale. Già nel 1999 feci una mozione a seguito della decisione delle ferrovie di trasferire la loro attività dall’intermodale di Milano Rogoredo a quello di Segrate. Adesso il nuovo insediamento rischia di essere un disastro ambientale per Tregarezzo e San Felice. So che ci sono interessi altissimi, ma penso che si possa ancora fare qualcosa. Nel nuovo Pgt si deve trovare il modo di bloccarlo. Segrate ha già fin troppi problemi di traffico».
E la seconda situazione che la preoccupa?
«È quella di Boffalora, che considero il più grande disastro di Segrate negli ultimi 50 anni. Sembra colpa di tutti e poi non è mai colpa di nessuno. Oggettivamente una volta che l’amministrazione comunale ha preso in mano la situazione non poteva più fare nulla per tutti i problemi che hanno gli inquilini. La verità è che il costruttore ha fatto una furbata perché ad esempio tutti sapevano che sotto un certo numero di metri c’era l’acqua e i garage allagati sono stati la logica conseguenza».
E ora come se ne esce? Secondo lei l’amministrazione Micheli come si sta comportando?
«Micheli ora, come Alessandrini prima, non possono farci più di tanto. Il mio timore è che il costruttore possa promettere di fare i lavori riparatori e poi, una volta ottenuto il permesso di costruire non adempia. Si deve trovare il modo, legale, di fargli prima iniziare i lavori e solo dopo concedere le licenze».
A proposito di Pgt, cosa ne pensa della scelta di questa amministrazione di rimetterci mano?
«Sinceramente non l’ho ancora esaminato. Mi sono ripromesso di farlo durante la vacanze di Pasqua. Prima di allora preferisco non pronunciarmi».
Mi dà un giudizio sul sindaco Micheli?
«Mio nonno mi diceva sempre: i buoni cavalli si vedono a lunga corsa. Ora è prematuro dare un giudizio. Micheli sta lavorando, ma ancora non si vedono i risultati. Sta vivendo su quello che era già stato avviato dalla precedente amministrazione. Per ora non mi pare uno che voglia distruggere le iniziative positive che hanno già preso piede. In quanto alla questione del  pericolo del consumo del territorio di cui parla sempre, vedremo tra cinque anni quanto avrà salvaguardato e quanto avrà costruito lui».
E sulla giunta cosa si sente di dire? C’è qualche assessore in particolare che non la convince?
«La giunta mi pare che stia facendo... tirocinio. Gli assessori sono tutti al loro primo incarico. Sulla carta mi sembrano persone competenti, penso che con il tempo potranno fare la giusta esperienza ed essere in grado di amministrare bene».
Nel frattempo Alessandrini si candida per fare il sindaco a Pioltello. Il vostro capogruppo Airato di recente ha dichiarato che lui è il vostro punto di riferimento e che c’è un confronto costante. Temete che con i nuovi impegni dovrà inevitabilmente allontanarsi da voi?
«Innanzitutto voglio dire che vedo molto bene la sua candidatura a sindaco di Pioltello. Siamo davanti a un uomo con grande esperienza amministrativa che ha cambiato in meglio Segrate e l’ha resa più vivibile. Penso possa riuscirci anche a Pioltello dove mi pare che la qualità della vita non sia proprio il massimo. Detto questo, noi consiglieri della lista Alessandrini siamo grandi e vaccinati. Un po’ di politica alle spalle l’abbiamo e l’esperienza non manca. Se avremo bisogno di qualche consiglio potremo sempre chiederglielo, ma siamo consapevoli che l’impegno pioltellese lo assorbirà molto. Noi siamo comunque pronti ad andare avanti».
Un’ultima cosa: questa amministrazione durerà cinque anni?
«Se continuerà a fare gli interessi dei cittadini penso proprio di sì».
Ed è quello che sta facendo?
«Per ora direi di sì».