2016-07-01

«Se il centrosinistra litiga al suo interno eppure riesce ad andare al ballottaggio con i suoi due candidati, il centrodestra qualche domanda dovrà pure farsela». Inizia così la disanima su quanto accaduto alle amministrative di due settimane fa da parte di Antonio Falletta, ex sindaco ed ex capogruppo di Forza Italia prima della rottura all’interno del partito che portò al suo allontanamento. «Lo dissi apertamente: mandare a casa Zambon in quel momento avrebbe fatto il gioco dei dissidenti del Pd: e così è stato». Falletta passa poi a esaminare la scelta del candidato sindaco del centrodestra, ricaduta su Carla Bruschi: «Era un nome debole davanti a due giovani come Caterina Molinari e Luca Zambon. Se si fosse puntato su Andrea Scarpato o su Chiara Gatti, senza farsela scappare, il risultato sarebbe stato un altro. In sintesi candidato errato e strategia ancora peggiore. Il centrodestra doveva spingere sul fatto di essere l’unica alternativa vera alla sinistra che ha dimostrato di non sapere governare, contrariamente a quanto avevo fatto io. Un messaggio che al cittadino non è mai arrivato. Non a caso si è passati dal 29,8% quando ero candidato io al 24% in due soli anni. Ora mi auguro che il centrodestra venga ricostruito per davvero con persone nuove». Infine Falletta si sofferma sul neo sindaco Molinari: «Al ballottaggio era ovvio che avrebbe vinto. Gli esclusi non avrebbero mai potuto votare Zambon. Caterina è una persona preparata che può fare bene. Il suo gruppo nel complesso è un po’ inesperto, ma mosso da grande entusiasmo. Si dice che alle loro spalle ci sia qualcuno della vecchia politica. Io non ho elementi per affermarlo. Spero che possano mantenere le promesse effettuate in campagna elettorale».