2017-12-22

Json Adriani, giovane peschierese classe’85, ha rappresentato la nazionale italiana di roller freestyle ai campionati mondiali di sport rotellistici, tenutisi in Cina lo scorso settembre, e si candida a essere il trascinatore dei nostri giovani nel futuro di questa disciplina. Da sempre residente nella frazione di San Bovio, Json ha saputo far combaciare la sua carriera lavorativa con una passione che si porta dietro fin da quando era bambino: il pattinaggio freestyle. Consolidatosi a livello professionale come video maker freelance (tra i suoi clienti annovera colossi come Leroy Merlin, Adidas e Io Donna), il giovane sportivo continua ancora, dopo 18 anni, ad allenarsi quotidianamente e a dedicare molto del suo tempo libero a quello che in gergo viene chiamato blading. «Negli anni ‘90 questo sport si è consacrato nel nostro paese come uno dei più seguiti dai giovani», racconta Json. «Ho sempre guardato al blading con estremo interesse, finché, intorno al 2000, mi sono legato indissolubilmente a lquesta disciplina». Complice la vicinanza con lo skate park dell’Idroscalo, il pattinatore ha cominciato giovanissimo a frequentare la struttura e i ragazzi che già da tempo praticavano il roller freestyle. «È come se dentro mi si fosse accesa una fiamma impossibile da spegnere. Questo è uno sport che viene dalla strada e che quindi ti porta a condividere esperienze e conoscenze con un sacco di gente diversa. L’atmosfera e il legame che si crea tra bladers è quanto di più autentico possa esserci, sia a livello sportivo che a livello umano. Sembra quasi un cliché, ma questa disciplina per me è stata davvero una scuola di vita», spiega l’atleta azzurro. Dopo anni passati a perfezionare la propria tecnica e centinaia di strade percorse sui pattini, Json adesso può essere considerato una colonna portante di questo sport. Dopo una breve gavetta, il giovane ha iniziato a collezionare successi sia in Italia che all’estero, partecipando a gare internazionali, girando le città di tutto il mondo e allacciando inossidabili amicizie con i migliori pattinatori del mondo. «Nel 2005 è arrivato il primo successo» ricorda. «Da quel momento ho capito che potevo davvero creare qualcosa di importante e che il pattinaggio avrebbe potuto darmi la possibilità di viaggiare e conoscere posti nuovi. È proprio questo che mi ha subito attratto di questa scena: il fatto che potessi sfruttarla per entrare in contatto con usi diversi, migliorare il mio inglese e allargare la mia mente». Eletto miglior blader italiano nel 2008 e nel 2011, il nostro atleta si è classificato 34° nel circuito professionistico mondiale nel 2012, consacrandosi tra i migliori del pianeta e aggiudicandosi anche un contratto importante con uno dei maggiori sponsor americani. Nel 2017 la svolta definitiva. Creata la disciplina del roller freestyle e inserita tra gli sport che avrebbero preso parte ai mondiali di Nanjing, la Fisr, Federazione italiana sport rotellistici, ha subito contattao Json e suo fratello Gabriel, giovane tra i più promettenti di questa disciplina, per rappresentare il nostro Paese in terra cinese. «È stato del tutto inaspettato, un sogno che all’improvviso è diventato realtà», racconta ancora emozionato al solo pensiero. «L’esperienza in sé è stata pazzesca e l’organizzazione era talmente ben strutturata che per la prima volta ci siamo sentiti atleti veri e considerati tali da tutti. La Fisr ha fatto davvero un ottimo lavoro e per noi è stato un onore rappresentare l’Italia come fino ad allora avevamo visto fare solo in tv». La competizione è andata tutto sommato molto bene e ha visto Json e Gabriel piazzarsi rispettivamente 21esimo e 19esimo, sfiorando la finale per un soffio. Nonostante i nostri ragazzi non sapessero cosa aspettarsi ed essendo le strutture allestite in Cina molto diverse da quelle italiane, possiamo dire con orgoglio che i fratelli Adriani hanno tenuto alta la nostra bandiera in mezzo ai migliori del mondo. «Ora che il nostro sport è stato sdoganato, crediamo sia giusto impostare un lavoro dedicato al futuro dei nostri giovani atleti e per questo sono stato chiamato dai vertici del Coni per sviluppare un progetto serio volto ai mondiali 2019 in primis, e al futuro di questa disciplina sportiva poi», conclude il pattinatore. «Divulgare il blading freestyle è la mia vocazione e la mia passione, e questo non cambierà mai».  
Mattia Rigodanza