I sindaci con lo slogan della campagna
2015-06-05

Da Far West e da quarto mondo. Queste sono le parole utilizzata dai sindaci della Martesana per descrivere le stazioni della metropolitana della linea verde nelle loro città nella tratta da Vimodrone a Gessate. Per questo hanno deciso di fare fronte comune e chiedere, con manifestazioni e iniziative pensate di comune accordo, che Milano e l’Atm, dopo 50 anni di abbandono, sistemino le stazioni che sono un insieme incredibile di barriere architettoniche e ostacoli insormontabili per persone disabili e per famiglie con bambini in passeggino. Mercoledì pomeriggio a Villa Greppi si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di una serie di presidi che si terranno nei prossimi giorni alle fermate del metrò. In questa occasione i primi cittadini di Cernusco, Bussero, Cassina, Gorgonzola, Gessate e Vimodrone, e Arianna Censi, delegata alla Mobilità della Città metropolitana, hanno srotolato uno striscione con la scritta «MM2, salgo anch’io. No tu no». Slogan pensato per raccontare quello che ogni giorno accade nelle stazioni della linea che corre in Martesana, quando una serie infinita di gradini, di salite e di discese e di guasti alle scale mobili, impediscono (o complicano la vita) a chi ha difficoltà motorie di accedere ai binari. Le amministrazioni coinvolte presidieranno dalle 7.30 alle 9 le fermate di Vimodrone (questa mattina 5 giugno), Bussero (lunedì 8), Gessate (mercoledì 10), Gorgonzola (giovedì 11) e Cassina (venerdì 12) per sensibilizzare la cittadinanza e l’opinione pubblica sui problemi. «Cernusco in questo contesto sta meglio delle altre città» ha spiegato Cominicini nella doppia veste di primo cittadino di Cernusco e vicesindaco della Città metropolitana, «perché la stazione di viale Assunta è stata già ristrutturata e quella di Villa Fiorita lo sarà in parte prossimamente. Ma il nostro non può e non deve essere un caso isolato e dobbiamo spingere perché la riqualificazione avvenga in tutte le altre stazioni. Città metropolitana non ha responsabilità su infrastrutture e sulla dinamica del servizio in capo ad Atm, ma sente il tema del trasporto e della mobilità. Siamo consapevoli che le risorse sono limitate per tutti, anche per il comune di Milano, ma dobbiamo trovare una strada condivisa per sistemare un braccio importante della MM2 e che oggi assomiglia più a una linea del Far West». Discorso simile lo fanno tutti gli altri sindaci decisi e determinati ad affrontare di petto una situazione che tutti giudicano inaccettabile. «Ogni anno a bilancio per le nostre stazioni del metrò vengono messi zero euro» spiega Antonio Brescianini, sindaco di Vimodrone. «Ed è così dall’anno della costruzione. E non stiamo parlando dell’aspetto estetico. Non si possono più vedere bambini o persone disabili portate a braccio o in spalla da cittadini volenterosi. Siamo disponibili a mettere la nostra quota e a un co-finanziamento dove le norme lo consentono, ma qualcosa va fatto e con urgenza».