Claudio Viganò è uno dei papabili presidenti del consiglio comunale
2015-07-03

Con il consiglio comunale di questa sera (convocato dalle ore 18) si apre ufficialmente il governo della nuova amministrazione comunale targata Paolo Micheli. Il neo sindaco, già al lavoro dal giorno seguente l’elezione avvenuta dopo la vittoria al ballottaggio del 14 giugno, siederà per la prima volta in aula da primo cittadino. Davanti a lui un parlamentino locale completamente rinnovato come mai negli ultimi 20 anni. Con una maggioranza di centrosinistra di 15 consiglieri (16 con il sindaco) composta da 9 rappresentanti del Pd, 5 di Segrate Nostra e uno della Lega Federalista Segrate (in attesa che il Tar si pronunci sul ricorso portato avanti dalla lista civica I Like Segrate), e un’opposizione di centrodestra formata da Tecla Fraschini, eletta in qualità di candidato sindaco, 3 rappresentanti di Forza Italia, uno della Lega Nord, uno di PartecipAzione, 2 di Alessandrini per Segrate e il portavoce del Movimento 5 Stelle. All’ordine del giorno sono previsti tra i primi punti la convalida degli eletti e il giuramento di Micheli. Poi si passa subito a pensare al futuro della città con la presentazione delle linee programmatiche, azioni e progetti da realizzare nel corso del mandato. Ma in aula stasera ci saranno anche le prime attese comunicazioni come l’ufficializzazione della nomina degli assessori e i nomi dei capigruppo consiliari. A uscire allo scoperto finora è stato solo il Partito democratico che ha già comunicato pubblicamente di aver scelto per questo ruolo Bruno Barsanti «da anni impegnato nella politica locale e particolarmente presente nelle attività di volontariato a sostegno delle persone in cerca di occupazione». Ma c’è fermento soprattutto per l’elezione del presidente del consiglio comunale che, a votazione segreta, dovrà avere i due terzi dei consensi dei colleghi. Serve, quindi, per la prima votazione (l’unica prevista nella seduta di questa sera) una maggioranza di 17 voti che scenderà a 13 per la terza votazione se le prime due fumate saranno nere. I nomi che circolano per questa carica al momento sono quelli di Claudio Viganò della Lega Federalisti Segrate (lista apparentata con la coalizione di Micheli al ballottaggio) e quello di Gianfranco Rosa, subentrato a Gianluca Poldi promosso assessore, già sindaco di Segrate negli anni ’70 e fedele del primo cittadino con cui ha condiviso nei passati 5 anni le battaglie in aula per conto di Segrate Nostra. Se la maggioranza dovesse trovare l’accordo sul nome, la palla spetterà all’opposizione perché serve almeno un voto utile dall’altra parte della barricata. E telefonate tra Micheli e Fraschini, leader della minoranza, nel tentativo di eleggere il presidente alla prima votazione ci sono già state. E c’è attesa anche per capire Fraschini con chi si posizionerà, anche se i beninformati dicono che potrebbe sparigliare le carte e restare indipendente oppure avvicinarsi alla Lega Nord.