2020-04-07

Un mese oggi, la redazione di inFolio comunicava a voi lettori la decisione di sospendere momentaneamente la versione cartacea del giornale a causa dell’emergenza sanitaria che stava colpendo l’Italia, e in particolare la Lombardia. Una decisione che prendemmo dopo esserci confrontati a lungo e che fu dettata da una serie di ragionamenti ben precisi. Innanzitutto non volevamo mettere a repentaglio la salute delle persone che lavorano per noi: dai collaboratori esterni, a chi frequenta la redazione, senza scordare i ragazzi che distribuiscono porta a porta il giornale. L’altro punto fondamentale erano i nostri sponsor. Avevamo intuito che si sarebbe prospettata una situazione particolarmente delicata, soprattutto per i piccoli commercianti che hanno inserzioni pubblicitarie su inFolio, e farci scudo dietro un contratto firmato non c’è sembrato eticamente corretto. Molto più giusto sospendere la pubblicazione e, automaticamente, le pubblicità, ripartendo in un secondo momento esattamente da dove c’eravamo interrotti. Una scelta che è stata apprezzata da molti e criticata da qualcuno. Sinceramente non ci abbiamo fatto molto caso, pensare di avere il 100% dei consensi non era possibile. E poi, diciamocelo, certi prese di posizione erano anche un pizzico dettate da un atteggiamento prevenuto nei nostri confronti.

A un mese di distanza possiamo, purtroppo, dire che avevamo visto lungo. Qualche giorno dopo la nostra decisione la Lombardia è diventata zona arancione e con il passare delle ore si è arrivati alle misure restrittive che tutti ormai conosciamo. Con altrettanta onestà intellettuale, dobbiamo ammettere che mai in quel momento avremmo pensato di dover sospendere la versione cartacea di inFolio così a lungo. Tuttavia la situazione è seria e bisogna prenderne atto, accettando i sacrifici che ci sono imposti.

Esattamente come ogni altra attività lavorativa anche noi siamo in sofferenza. La decisione di continuare a informarvi tramite il nostro sito internet (www.giornale-infolio.it) e i nostri canali social (Facebook e Instragram) richiede uno sforzo non indifferente, perché lavorare rispettando la limitazione domiciliare è comunque un handicap. Ma non vogliamo piangerci addosso, siamo convinti che la luce in fondo al tunnel arriverà. Nel frattempo stiamo studiando una serie di iniziative per stare sempre vicini ai lettori e anche ai nostri sponsor, vera linfa vitale di un giornale che non ha alcuna sovvenzione se non le pubblicità. Con molti di loro si è instaurato un rapporto di grande stima e amicizia e ci hanno già fatto sapere che sono pronti a starci accanto. Siamo contenti per questa loro rinnovata disponibilità. Crediamo fortemente che insieme ne usciremo e torneremo quanto prima alla nostra quotidianità. Naturalmente più forti di quando siamo partiti!