2015-10-16

Da ieri sera, giovedì 15 ottobre, il consiglio comunale di Segrate si può seguire comodamente sulla poltrona di casa propria. Nella precedente seduta, tenutasi lunedì, in aula è stata, infatti, votata l’approvazione della visione in streaming delle sedute. Sedici i voti a favore (tutta la maggioranza più il Movimento Cinque Stelle), cinque gli astenuti (Forza Italia, Lista Alessandrini e PartecipAzione), solo due i contrari (Lega). Ora basta accendere il computer o un tablet, andare sul sito del Comune, cliccare sull’apposito link e quanto accade in aula Pieri entrerà in casa nostra. «Era un punto del mio programma, ma a onor del vero anche di altri candidati sindaco» ha spiegato il primo cittadino Paolo Micheli. «Avevamo già fatto questa richiesta quando amministrava Alessandrini, ma non fu accolta. Da ex consigliere regionale so cosa voglia dire essere registrato e vi assicuro che al Pirellone nessuno, di maggioranza o minoranza, vive questa cosa con preoccupazione. Chi ci ha votato ha il diritto di vedere come lavoriamo e i tanti che sfiduciati non sono venuti alle urne vanno riconquistati. Siamo consapevoli che saranno poche le persone che ci seguiranno, ma è un forte segnale verso la trasparenza». Il primo a complimentarsi per questa decisione è stato il consigliere grillino Diego Dimalta che dai banchi dell’opposizione ha ribadito che «Sono contento che venga approvato lo streaming e ho anche contribuito dando alcune indicazione su come muoversi verso il garante della privacy. Era anche nel mio programma elettorale, ma non conta prendersi paternità e meriti, quello che conta è il risultato: rendere l’amministrazione accessibile a tutti». Decisamente contrario il capogruppo della Lega Nord, Vittorio Rigamonti: «Resto coerente con il no espresso nella scorsa legislatura. Non sono d’accordo per due motivi. Il primo è che non incentiva alla partecipazione attiva dei cittadini e si aumenta la distanza dalla politica attiva. Il secondo è legato alla privacy delle persone». A Rigamonti ha risposto Barbara Bianco, del Pd: «Partecipare attivamente alla politica piacerebbe a tanti. Però esistono anche delle esigenze contingenti che non si possono scordare. Ad esempio io sono mamma di una bambina piccola e faccio i salti mortali per venire in consiglio e alle commissioni, ma penso anche a chi ha problemi di deambulazione. Per quale motivo non dare la possibilità anche ai cittadini che sono impossibilitati a muoversi di assistere alle sedute consiliari?». Anche il capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Del Giudice, ha posto l’accento sulla questione della privacy: «La penso come il collega Rigamonti, tuttavia non voteremo contro. Forza Italia si asterrà». Anche Giampiero Airato, capogruppo di Lista Alessandrini, ha espresso qualche perplessità: «Non siamo contrari a priori, siamo però consapevoli che qualche ripresa potrebbe essere strumentalizzata e magari finire su youtube stile scenetta comica. Per questo motivo abbiamo deciso di astenerci».