2015-10-30

omprensibilmente spaesati, sono arrivati a Cernusco nel tardo pomeriggio di mercoledì. Sono quattro nigeriani, di età compresa tra i 20 e i 26 anni, e sono i profughi che la Prefettura di Milano ha affidato alla cooperativa Farsi Prossimo e che il Comune ha dato disponibilità ad ospitare. Educatori e volontari si sono subito attivati per la loro accoglienza. La loro permanenza in città sarà supportata da un preciso progetto, chiamato “Cernusco oltre confine”, condiviso da amministrazione comunale, Caritas e Cooperativa Farsi Prossimo. Il percorso che dovranno intraprendere è stato strutturato in modo da poterli seguire passo dopo passo, dall’arrivo fino ai successivi giorni di accoglienza. Educatori e operatori saranno quindi impegnati in questi giorni nel loro accompagnamento per la gestione dei documenti, della richiesta di asilo, della spesa quotidiana e del loro orientamento ai servizi di base. I quattro sono ospiti in un appartamento messo a disposizione dal Comune, arredato dalla Caritas e gestito da Farsi Prossimo. «Come abbiamo già spiegato alla città in diverse forme nelle scorse settimane» spiega il sindaco Eugenio Comincini, «crediamo in questo progetto perché è mosso da un’idea di base: tutti, nessuno escluso, siamo chiamati a fare una riflessione profonda sul tema dei rifugiati e sulla gestione dell’emergenza migratoria di quanti fuggono da guerre e fame. La nostra risposta, seppur piccola ma proprio per questo gestibile, si è tradotta in questo percorso che siamo soddisfatti di aver iniziato». In un secondo momento i quattro nigeriani saranno coinvolti in attività che possano permettere, ad esempio, di imparare l’italiano o partecipare ad attività previste dalle associazioni, ma anche in lavori socialmente utili. Proprio con le associazioni, la Caritas cittadina ha attivato una rete di coordinamento che si riunirà nei prossimi giorni con lo scopo di condividere e allargare il progetto di accoglienza così da chiedere alle realtà di volontariato cittadine la disponibilità a poter contribuire ognuno a proprio modo.