2015-11-05

I lavori sono iniziati nelle scorse settimane e molto presto Cernusco potrà riappropriarsi di un polmone verde interamente riqualificato e trasformarlo in luogo di educazione ambientale e scoperta del territorio  rendendolo nuovamente fruibile a tutti. Stiamo parlando del Bosco del Legionario, nella parte nord-ovest della città, al confine con Brugherio. L’amministrazione comunale ha presentato alla Fondazione Cariplo un progetto di rilancio nell’ambito di un bando per la salvaguardia degli spazi aperti in ambito urbano e si è vista assegnare un finanziamento di oltre 110mila euro (su un totale di circa 196mila di valore complessivo).
«Un intervento necessario sia in termini di sicurezza che di tutela del territorio» spiega il vice sindaco e assessore al Territorio Giordano Marchetti. Tra gli anni ’80 e gli anni ’90 sono infatti state effettuate piantumazioni di specie arboree non idonee che, crescendo, hanno reso in parte non percorribili i vialetti naturali del parco. Ecco perché, tra i lavori previsti, ci sarà anche il taglio selettivo di alcuni degli alberi». E proprio pulizia dei percorsi interni e taglio delle piante malate o che, a causa delle intemperie, risultavano essere pericolanti, sono stati i primi interventi effettuati. Successivamente saranno piantumate solo specie autoctone certificate. Nello stesso progetto sono previste azioni per la tutela e lo sviluppo della fauna del posto che, secondo i rilevamenti messi in campo per l’elaborazione del progetto, già oggi vede la presenza di alcune specie di certo non urbane che hanno evidentemente trovato un luogo ideale per nidificare. Tra queste, diverse specie di picchi (verde, rosso maggiore, muratore), allocco, cincia bigia, codirosso. Un ambiente naturale tutto da scoprire che sarà descritto anche da alcuni pannelli che saranno posizionati all’interno del Bosco, lungo i percorsi e nelle piazzole ricavate durante i lavori. Gli interventi si concluderanno entro la fine dell’anno e in seguito saranno portate avanti azioni per promuoverne la didattica e la fruizione stessa. «In questo modo restituiamo un polmone verde a tutta la città» conclude Marchetti «nella speranza che possa diventare non solo luogo di svago, ma anche di educazione ambientale, dove i piccoli e i grandi potranno scoprire flora e fauna del territorio».