2015-12-04

Boffalora, Santamonica o Milano 4 You. Chiamatelo come volete, ma il problema resta sempre lo stesso. Il centro residenziale ultramoderno voluto una dozzina di anni addietro dall’amministrazione Colle, che doveva nascere sul confine con Pioltello e Vimodrone e che sta portando solo lacrime e sangue al centinaio di famiglie che si sono insediate. Sabato mattina i residenti hanno incontrato i vertici di Phoenix, l’ultimo operatore in ordine cronologico che aveva trovato un accordo con la precedente giunta Alessandrini per sviluppare il rione, fermato però dall’amministrazione Micheli che ha deciso di sospendere il Pii in questione per ridiscutere l’intera situazione all’interno del nuovo Pgt. Ebbene, gli operatori hanno affermato di non essere disposti ad aspettare oltre e hanno fatto capire che per loro non ci sono più margini di trattativa. Inevitabile la preoccupazione dei residenti che temono di non vedere mai più risolti gli annosi problemi con cui sono costretti a convivere fin dal giorno in cui si sono trasferiti negli appartamenti di Boffalora. E così lunedì sera si sono riversati in massa sugli spalti dell’aula consiliare dove era in programma una seduta, nonostante, un ordine del giorno completamente diverso. Pronti via e il presidente del consiglio Claudio Viganò ha fatto presente di avere ricevuto un’interrogazione urgente sul tema Boffalora a firma di Giampiero Airato, capogruppo di Alessandrini per Segrate, ma di non poterla accettare perché il regolamento lo vieta. «È vero che la mia interrogazione è forse al limite del regolamento» ha detto Airato, «ma era un tentativo estremo per dare una risposta precisa ai cittadini che sono presenti, visto che sabato il sindaco e la sua giunta non si sono presentati al confronto con Phoenix seppure invitati. Ringrazio Viganò che si è detto pronto a discuterla quanto prima, ma temo non ci sia più tempo. Il fido va in liquidazione coatta se non si danno risposte entro questa settimana. I nuovi operatori avevano accolto tutte le osservazioni ed erano pronti a prestare le fideiussioni necessarie per fare i lavori che interessano a chi già vive lì». E il capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Del Giudice, ha chiesto al sindaco di ricevere una delegazione dei cittadini presenti. A quel punto la parola l’ha presa proprio Micheli: «Devo dire ad Airato che sono innervosito da tutto questo perché il 18 novembre avevamo convocato un consiglio comunale urgente per parlare proprio di Boffalora e per chiedere anche a voi di esprimervi. Non è stato fatto perché voi non avete voluto. Ora è facile andare in giro a dire che noi siamo i cattivi. Ma c’è il consiglio comunale per esprimere le proprie opinioni. E le date urgenti che vengono paventate non sono dettate da termini di legge, ma decise dall’operatore Vegagest. Proprio a loro ho chiesto tempo e aperto una finestra per discutere. Ebbene, loro si sono detti disponibili». L’ultima replica di Airato:«Abbiamo fatto 4 commissioni sul tema e non ci sono pervenuti i verbali così come le controdeduzioni. Il consiglio comunale l’avevate convocato solo per scaricare su di noi una responsabilità di giunta». Subito dopo Micheli, su suggerimento di Del Giudice, è uscito dall’aula per ricevere una delegazione dei residenti. Insieme all’assessore al Territorio Roberto De Lotto ha spiegato i motivi per cui l’amministrazione ha deciso di fermare tutto e le prossime mosse che intende fare. Se i residenti si siano sentiti rassicurati è difficile dirlo, visto che l’incontro è stato fatto a porte chiuse. La protesta però per ora si è fermata.