2016-02-19

Se fossimo in Inghilterra i bookmaker non l’avrebbero neppure quotato. Già, perché Pietro Melzi era lo strafavorito per entrare a far parte della giunta Comincini in sostituzione di Maurizio Rosci, sfiduciato tre settimane fa dal sindaco. L’altro nome (che avevamo previsto) era Agnese Rebaglio. Anche se Comincini non l’ha detto apertamente si è capito nel momento in cui ha dichiarato: «L’altra opzione non poteva per evidenti motivi familiari» e ha sorriso. Il consigliere Rebaglio, infatti, è in dolce attesa. Sarà quindi Melzi a occuparsi per quest’ultimo anno di mandato, prima delle nuove elezioni, di Bilancio, Personale, Programmazione Economica e Finanziaria e Spending Review.
«Ho ragionato a lungo se tenere intero il pacchetto delle deleghe che aveva Rosci e alla fine ho deciso di tenere per me i Lavori Pubblici» ha confermato Comincini. «Di contro lascio a Ermanno Zacchetti Viabilità, Polizia Locale e Protezione Civile e a Silvia Ghezzi Politiche Giovanili». Dopodiché passa a spiegare le ragioni che l’hanno portato a scegliere Melzi: «È stata una decisione presa in totale autonomia come giusto che sia. Pietro credo sia la persona adatta per le sue competenze sulla contabilità pubblica e per il suo profilo di alto livello. Voglio pubblicamente ringraziarlo per avere accettato e anche perché a un anno e mezzo da fine mandato non è la cosa più semplice entrare in una squadra, tuttavia sono convinto che lo farà con il giusto entusiasmo e potrà per lui essere un’ottima esperienza».
Dal canto suo Pietro Melzi si presenta così: «Ho 28 anni e seguo l’avventura di Eugenio come sindaco fin dagli albori del 2007 quando andavo in giro ad attaccare i suoi manifesti. Mi occupo di consulenze nel campo del settore pubblico sanitario e il mio lavoro mi ha portato a girare tanto e spesso. Ora finalmente mi sono un attimo fermato e potrò dedicare maggiormente le mie energie a Cernusco. Ringrazio Eugenio per la fiducia accordatami così come il mio partito e tutta la coalizione. Quando mi è stato proposto di ricoprire il ruolo di assessore mi sono domandato se accettare, vista la mia giovane età, fosse un atto di coraggo o di incoscienza. Quello che mi ha spinto a dire di sì è l’energia che potrò mettere sul piatto. Chiaro che non potrò essere presente in Comune 60 ore alla settimana, ma ci metterò quell’entusiasmo tipicamente giovanile che spero possa fare la differenza». Stuzzicato se questa fosse un’investitura anche per il suo successore, Comincini ha risposto così: «Sono tante le persone valide che potranno ricoprire il mio ruolo. Non ho cresciuto nessun delfino in questi dieci anni perché credo sia giusto che la scelta venga fatta dalla coalizione nel suo insieme». Melzi, come prevede la legge, dovrà lasciare il suo posto di consigliere comunale. Il primo dei non eletti del Pd, e che quindi entrerà al suo posto, è Raffaele Di Bello.