2016-06-17

Scontro aperto tra Angelo Rocchi e l’ormai ex assessore al Personale Pasquale Magro, a cui lunedì pomeriggio il primo cittadino ha revocato le deleghe. Una decisione che Rocchi meditava da tempo, nonostante Magro la definisca «inaspettata». «Nella mia giunta chi sbaglia paga» afferma il sindaco. «Ogni sei mesi verifico che gli obiettivi del mio programma siano perseguiti e raggiunti, il che non è avvenuto per l’assessorato al Personale, che rimane il più problematico. Un compito delicato, lo ammetto, ma dopo un anno non possiamo essere sempre in guerra con i dipendenti. Avevo chiesto a Magro di trovare un modo per trattare con i lavoratori. Ma il risultato non è stato raggiunto. È con rammarico che prendo questa decisione. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non mi lasciano altra scelta, nulla poteva essere messo in campo per recuperare una fiducia ormai persa. Credo debba essere chiaro che alla base della delega c’è sempre necessariamente una disponibilità del delegato ad attuare le indicazioni del sindaco e questa purtroppo con gli ultimi comportamenti di Magro è venuta meno». Replica secco il diretto interessato: «Non sono uno Yes Man, io ragiono con la mia testa. Il mio ruolo era quello di far funzionare la macchina amministrativa, ma non sono stato messo nelle condizioni di svolgerlo. Mi avevano chiesto di dare le dimissioni, ma mi sono rifiutato. In ogni caso c’è un accordo politico scritto da rispettare con il mio partito, l’Udc. Per ora non dico altro, al momento giusto parlerò». Sembrano quindi lontanissimi i tempi del chiacchierato sopralluogo all’archivio comunale, secondo l’amministrazione mal gestito dai dipendenti, in cui Rocchi e Magro andavano d’amore e d’accordo. «Dopo ogni scontro è necessario ricucire» conclude Rocchi, che annuncia: «Per ora non nomino nessun sostituto, tengo io di queste deleghe».