2016-07-08

Ora è ufficiale: Peschiera dovrà ospitare altri 300 profughi. La conferma è arrivata direttamente dal prefetto Alessandro Marangoni che giovedì scorso ha ricevuto una delegazione formata dal sindaco Caterina Molinari e dagli assessori Marco Righini e Antonella Parisotto. Dal colloquio è emerso che l’idea della prefettura è di allestire una tendopoli presso l’ex area dell’aeronautica di Bellaria e di farla diventare centro di accoglienza di primo livello. È stato lo stesso sindaco a informare la cittadinanza lunedì sera, al termine del consiglio comunale. Molinari ha però evidenziato al prefetto due problematiche precise: la criticità della posizione dell’area che è stata individuata e l’evidente difficoltà per il Comune di Peschiera di accollarsi un insediamento di tali dimensioni. Per questo motivo Marangoni ha fatto sapere di essere disponibile a rivedere la sua decisione qualora l’amministrazione peschierese fosse in grado di proporre una soluzione alternativa. «Il prefetto mi ha assicurato che a fronte di una soluzione migliore rinuncerà definitivamente alla tendopoli nel sito di Bellaria» ha detto il primo cittadino peschierese. «Per questo coinvolgeremo i comuni limitrofi, oltre che le associazioni e le cooperative del territorio, per proporre una soluzione che soddisfi le esigenze della Prefettura ma che allo stesso tempo sia sostenibile per la città di Peschiera Borromeo e per i nostri cittadini, di tutte le frazioni. Aprire un dialogo con le amministrazioni limitrofe significa lavorare per ottenere un obiettivo concreto: un protocollo d’intesa che consenta di allocare i richiedenti asilo in modo diffuso attraverso formule e strutture differenti, situate in varie città, evitando di concentrare l’accoglienza di un numero elevato di persone in una sola area. Non possiamo accettare che 300 migranti vengano accolti in una tendopoli sul nostro territorio. Non è una soluzione sostenibile per la nostra città, e non ritengo eticamente corretto che l’accoglienza venga effettuata in questo modo. Siamo pronti a fare la nostra parte, ma vogliamo scongiurare una tendopoli. Noi crediamo in un’accoglienza diffusa e integrata sul territorio, pensando per queste persone anche a lavori socialmente utili come stanno portando avanti i profughi che già ospitiamo». L’area individuata dalla prefettura peraltro non è ancora pronta a ospitare 300 persone e necessita di molteplici interventi prima di risultare idonea. I primi Comuni contattati per chiedere collaborazione saranno Segrate, San Donato Milanese, Pantigliate, Mediglia (ma ha già dato risposta negativa) e Paullo. Sulla vicenda è intervenuta anche l’assessore Parisotto: «Chiedo ai presidenti delle commissioni interessate al tema di potersi riunire il prima possibile, e strutturarsi per informare oltre che chiedere a tutti la collaborazione necessaria. Si tratta di una questione che deve andare oltre le divisioni, ci riguarda tutti indistintamente; da come si affronta questa tematica si misurerà la solidarietà vera. Sono convinta che possiamo esserne capaci».