2017-02-17

Tra polemiche e scambio di accuse tra maggioranza e opposizione, lunedì il consiglio comunale ha approvato il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. La relazione del vicesindaco Luca Stanca sulla condizione di potenziale disequilibrio del Bilancio comunale che, a dire della giunta, ha origine nelle scelte della precedente amministrazione e che non può essere sanata con strumenti ordinari, ha trovato il voto favorevole di 15 consiglieri e quello contrario di 7 di minoranza. Al momento del voto, invece, il capogruppo del M5S, Diego Dimalta, ha lasciato l’aula. «Questa delibera è necessaria a seguito di una segnalazione del dirigente ragioniere capo, Roberto Midali, che ha evidenziato un’esistenza di passività pregresse di 2 milioni e 156mila euro» ha spiegato Stanca. «Una massa passiva che configura la possibilità di compromettere l’equilibrio di Bilancio. A cui va ad aggiungersi uno sbilancio di parte corrente per 3,8 milioni di euro, causato dall’abolizione della Tasi per 2,6 milioni di euro da parte della precedente amministrazione durante la campagna elettorale nel 2015 e dal mancato gettito Imu per circa 900mila euro, relativo ai terreni di trasformazione dopo l’annullamento del Pgt 2012 da parte del Tar nel febbraio 2015. Il riequilibrio finanziario si rende necessario anche su segnalazione dell’organo di Revisione che, richiamando il proprio parere sul Rendiconto 2015 e il riesame della Corte dei Conti del Rendiconto degli esercizi 2013 e 2014, che già evidenziavano l’esistenza di una cronica e grave carenza di liquidità fin dal 2013, ha scritto: “Perdurando una situazione di potenziale disequilibrio strutturale latente della situazione finanziaria del Comune, non superabile, stante l’attuale assenza di idonee risorse finanziarie, mediante adozione dei provvedimenti ordinari, sussistono le condizioni che giustificano, da parte del consiglio comunale, il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale». Infine Stanca ha criticato pesantemente l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione per la spesa corrente da parte della precedente giunta. Il più critico verso Stanca è stato il capogruppo di Alessandrini per Segrate, Giampiero Airato: «Il dottor Midali ha compiuto una relazione solo in base ai documenti dell’ufficio ragioneria. A me è bastato fare una serie di accesso agli atti per avere altri documenti che smontano il suo impianto accusatorio. I tanto sbandierati debiti nascosti  e pregressi della passata amministrazione non esistono. Ad esempio parlate di fatture non pagate alla San Marco, ma io ho in mano una sua lettera dove questo non risulta. L’unica verità è la vostra incapacità di reperire risorse per governare. Abbiamo dato servizi di qualità senza fare pagare tasse ai segratesi, cosa che invece voi avete intenzione di fare. Dovete andare a casa». Sulla stessa lunghezza d’onda la Lega Nord: «Il buco, come dimostrato, è inesistente, ma a loro serviva per scaricare la colpa sulla precedente amministrazione. La verità è che il loro bilancio si basa sugli introiti derivati da Westfield che si trascina da anno in anno senza venire alla luce, di cui non si hanno più notizie e che forse non verrà mai realizzato provocando danni economici e strutturali. Mega centro da noi mai voluto».