2017-04-07

La gestione dei profughi? Da compiere su scala sovracomunale in modo da non subire in maniera passiva il processo di accoglienza. Come? Creando tavoli di confronto tra Comuni della zona omogenea Adda-Martesana e allo stesso tempo porre osservazioni al Protocollo proposto dal Prefetto Luciana Lamorges, finalizzato all’accoglienza dei richiedenti asilo. Questi gli obiettivi che dall’inizio di marzo la maggior parte delle amministrazioni dei quattro ambiti sociali della zona omogenea Adda-Martesana, coordinati dal Comune di Pioltello, hanno deciso di intraprendere all’indomani del ricevimento della bozza di Protocollo inviata a tutti i Comuni metropolitani da parte del Prefetto e finalizzato all’accoglienza equilibrata, sostenibile e diffusa. In sostanza la bozza chiedeva ai Comuni di effettuare osservazioni per aprire un dialogo costruttivo e unitario. Dopo un confronto tra i sindaci della zona omogenea, hanno ritenuto efficace e opportuno decidere insieme e in modo collegiale le riflessioni da sottoporre al Prefetto. E così martedì i presidenti del Distretti Tre, Quattro, Cinque e Otto i cui Comuni capofila sono Pioltello, Cernusco, Melzo e Trezzo sull’Adda si sono incontrati, insieme ai loro funzionari, per predisporre la comunicazione da inviare a Luciana Lamorges con le osservazioni al Protocollo, tese a salvaguardare i bisogni dei cittadini dell’area omogenea e ad avere un ruolo di governo delle dinamiche che saranno applicate per l’eventuale arrivo di richiedenti asilo. Ora non resta che attendere la risposta dalla prefettura sulle segnalazioni effettuate. Dopodiché i Comuni che hanno aderito al coordinamento, si confronteranno ancora una volta per decidere insieme il da farsi e se accettare o meno il Protocollo che sarà nuovamente proposto loro. «La necessità da parte della Prefettura di individuare luoghi e spazi dove collocare i richiedenti asilo è stata ormai da mesi palesata a tutti i Comuni» spiega il sindaco Cosciotti, a nome anche dei suoi colleghi. «Preso atto che la nuova linea intrapresa dal Prefetto prevede che le accoglienze siano realizzate solo nell’ambito di spazi abitabili, liberi e gestibili, e non più in luoghi dove possa esserci un’alta concentrazione di richiedenti asilo poco controllabili, le amministrazioni possono scegliere se subire le decisioni che la Prefettura adotta oppure collaborare con la stessa per rendere questo processo il più gestibile possibile e meno impattante sui nostri territori. Un esempio su tutti: la bozza di Protocollo prevede per i Comuni che aderiranno un dimezzamento del numero di richiedenti asilo da assegnare ai territori rispetto al numero previsto dal Ministero». Attualmente le amministrazioni comunali che hanno aderito a questo percorso condiviso sono venticinque.