18 Luglio 2022

Non è mai troppo tardi per seguire una passione. A confermarlo è Arturo Presta, originario di Nardò, in Puglia, ormai cernuschese d’adozione, visto che vive qui da parecchi anni. Prossimo a essere centenario ad agosto, Presta ha ritrovato il piacere di dedicarsi a uno degli interessi che lo ha catturato fin da bambino, prima che la vita lo portasse a intraprendere altre carriere. Complice la noia per il lockdown legato al covid, ha deciso di mettere a frutto le giornate vuote e ha iniziato a disegnare una serie di vignette spiritose, spesso ispirate a eventi di attualità. «A me piace chiamarle divagazioni grafiche» racconta l’autore, «perché sono disegni fatti apposta per strappare un sorriso agli amici a cui di solito le regalo, oltre che per mettere per iscritto qualche battuta che mi viene in mente dagli spunti di cronaca».
Presta ha sempre avuto una vocazione artistica, che ha potuto sviluppare conseguendo nel 1952 il diploma di disegnatore di figurini di moda, ma che per il resto ha sempre dovuto conservare nel cassetto. Infatti, a 18 anni si è arruolato volontario nella Marina militare, con cui ha preso parte alla seconda guerra mondiale, nelle vesti di infermiere. Al ritorno, ha trovato impiego come dattilografo, per poi arruolarsi nella pubblica sicurezza.
Da qui, la nuova vita a Milano, dove negli ultimi quattro anni di servizio è stato impiegato per redigere identikit nella scientifica. Di questo periodo ricorda: «Disegnavo l’antesignano degli identikit, perché ai tempi era ancora un concetto innovativo, ma naturalmente non potevo sbizzarrirmi con la fantasia». Una volta congedato, ha trovato impiego presso un’azienda farmaceutica, dove si è occupato dell’ufficio propaganda sino al 1985 quando è andato in pensione. Nel frattempo, sono state molte le soddisfazioni personali e familiari, ma solo per diletto gli ricapiterà di prendere in mano matite colorate e pennarelli. Pochi anni fa, per esempio, sotto l’incitamento di alcuni amici di Nardò, si è dedicato a disegnare i personaggi più caratteristici della fauna neretina, ovvero degli abitanti storici del paese salentino, che accompagnano tutt’ora i suoi ricordi d’infanzia.
«Alla fine mi hanno convinto a mettere in moto la memoria» confida Presta, «e hanno anche insistito per raccogliere il risultato in un volume, in cui gli spaccati di vita sono corredati da didascalie e in cui i miei amici mi introducono con parole fin troppo lusinghiere».
Continuando con modestia, il fumettista tiene a dire che lui è un autodidatta e solo un dilettante del mestiere, quindi ricorda alcune situazioni di cui si è reso protagonista, con le sue opere d’arte, al solo scopo di rallegrare o rendere omaggio a amici, conoscenti e persino sconosciuti. Narra, tra le altre, la vicenda di quando ha esposto due suoi quadri, unica uscita pubblica della sua vasta produzione fuori dalle pareti di casa, in occasione di una festa della pubblica sicurezza. Artista eclettico, come lui stesso si definisce, oltre che fumettista anche poeta e clarinettista amatoriale, Arturo sta per compiere il suo centesimo giro di boa e negli anni di certo non è rimasto con le mani in mano. Alla domanda su quale sia il segreto per arrivare a quella età con tanto spirito, risponde: «Questo non lo so, ma sicuramente bisogna volerlo e non lasciarsi andare, nonostante le esperienze negative, cercando di regalare un sorriso a se stessi e agli altri».
Chiara Valnegri