11 Ottobre 2013

La vicenda dell’Ac Cernusco e il suo contenzioso con l’amministrazione comunale ha un nuovo, e per quanto ci riguarda ultimo, capitolo. Ad aprirlo sono Giuseppe Pinarel, Ivano Beggio, Luciano Bulfamante, Luigi Franza, Angeli Asperti e Salvatore Di Bartolo, volontari della società rossoblu (da quest’estate “espulsa” dal centro sportivo comunale di via Buonarroti ) che hanno voluto replicare ad alcune dichiarazioni dell’assessore allo Sport Ermanno Zacchetti riportate nell’intervista di in Folio. Ecco, punto per punto, dove i responsabili dell’Ac dissentono con il membro della giunta municipale.

Zacchetti: «Erano diversi anni che l’Ac Cernusco aveva debiti verso il Comune». La replica: «Pur riconoscendo l’inadempienza economica dell’Ac Cernusco nei confronti del Comune per l’utilizzo dello Scirea per quanto riguarda l’anno 2012 e 2013, per gli anni precedenti con difficoltà ha sempre pagato, nonostante le diverse inadempienze mai risolte da parte del Comune».

Zacchetti: «Sono stati giorni caldissimi, c’è stato un momento chiave dove abbiamo capito che non c’era altra soluzione». La replica: «Le soluzioni sono state proposte all’assessore, tramite vari colloqui telefonici, nel tentativo di avere un incontro con lo stesso che ha sempre negato».

Zacchetti: «Alla dirigenza abbiamo detto: fate un passo indietro e traghettiamo la società verso una nuova realtà gestionale. La risposta della dirigenza è stato un fermo no». La replica: «Dalla dirigenza non c’è stata nessuna risposta, ma dai volontari e genitori era stata proposta una nuova struttura societaria che si sarebbe fatta carico di saldare le inadempienze con il Comune. È stato anche proposto all’assessore di mettere persone di suo gradimento, alla guida della società». 

Zacchetti: «Quelli della prima squadra per la maggior parte non erano cernuschesi». La replica: «Per quanto riguarda la stagione sportiva 13/14 l’Ac Cernusco contava sulla Prima Squadra e Juniores Regionale, 26 atleti tutti residenti a Cernusco, che hanno trovato accoglienza nelle squadre di comuni limitrofi, i quali non hanno avuto  pregiudizi di residenza. Inoltre facciamo notare all’assessore che i più piccoli che si sono accasati nella neonata società Fc Cernusco sono all’incirca 20, contro i 150 circa iscritti all’Ac Cernusco. In conclusione auguriamo alla neonata società di riportare il calcio di Cernusco ai fasti di un tempo».

Per chiudere il cerchio, una volta per tutte, l’assessore Zacchetti sottolinea senza polemiche: «In quel periodo mi trovavo in vacanza, ma al telefono non mi sono mai fatto negare, anzi. Una volta tornato ero pronto a incontrare questo gruppo, ma nel frattempo loro ci hanno fatto pervenire una lettera da un avvocato. L’ufficio legale del Comune mi ha fermato spiegando che a quel punto la vicenda l’avrebbero trattata loro per una questione paritaria. Per quanto riguarda la proposta avanzata di una nuova struttura societaria formata da volontari e genitori, è giusto dire un paio di cose. Innanzitutto in quel periodo ho ricevuto almeno tre o quattro proposte diverse da persone vicine all’Ac Cernusco con altrettanti possibili presidenti. Nello specifico, la loro non poteva essere accettata per un semplice motivo: la gravità della situazione richiedeva che fossero persone in grado di dare una concreta discontinuità rispetto alla gestione della società e loro non la garantivano. In realtà i nomi da loro proposti, pur essendo volontari, erano riconducibili tutti a persone che ricoprivano già precisi incarichi dirigenziali».