Un presidio dei dipendenti della Faini
14 Dicembre 2012

«Un accordo che garantisce ammortizzatori sociali per un anno. Tutto sommato non è andata male. Per quanto queste persone stiano vivendo un dramma, abbiamo trovato una soluzione che darà loro un po’ di respiro». Questo il primo commento di Fabio Crepaldi, sindacalista della Fim-Cisl, che segue la vertenza riguardante il destino dei 48 dipendenti della Faini Telecomunication System, azienda nata nel 1995 con sede in città in via Firenze, che si occupa di progettazione e produzione di antenne per ponti radio e per applicazioni speciali. Martedì mattina il rappresentante sindacale e una delegazione di lavoratori ha incontrato in Regione i vertici dell’azienda, per cercare di ottenere la cassa integrazione straordinaria per almeno un anno. Obiettivo raggiunto. «Abbiamo siglato un accordo valido per tutti i dipendenti» prosegue Crepaldi. «Inoltre una decina di lavoratori resteranno ancora in azienda per le ultime commesse». La brutta notizia, invece, è che l’unico acquirente che sembrava intenzionato a rilevare la società si è tirato indietro. «Non sarà facile che qualcuno ora si faccia avanti» spiega il sindacalista. «L’altro problema che abbiamo dovuto affrontare riguarda il pagamento della cassa integrazione a cui dovrà pensare l’Inps. Questo vuole dire che i tempi si allungheranno anche perché il decreto ora verrà esaminato a Roma dal ministero. Una formalità che, però, non permetterà ai lavoratori di vedere i primi soldi tanto presto. E calcoliamo che qui c’è gente che deve ancora prendere lo stipendio di novembre e la tredicesima. Abbiamo chiesto alla Faini di anticiparli, ma c’è stato detto che non sono in condizioni di farlo. Stesso discorso per il Tfr. Però, abbiamo stilato con l’azienda un accordo a latere dove si impegna a monitorare la situazione e intorno a metà gennaio e fare il punto della situazione». Sfumata anche l’ipotesi che alcuni lavoratori potessero essere ricollocati presso la Sira di Caponago, azienda che fa parte del gruppo Kathrein, nel cui circuito è inserita la Faini, dove settimana scorsa i 48 dipendenti avevano anche manifestato con un presidio.