La cabina Enel dismessa
23 Gennaio 2015

Rete mettallica divelta e cancelletto d’ingresso spalancato: entrare nell’ex cabina dell’Enel di via Resegone è un gioco da ragazzi. E la struttura ormai dismessa vicina di casa della piattaforma ecologica è certamente abitata o lo è stata in passato. Rifugio per senzatetto che nei locali interni ai quali si accede da un balconcino malmesso hanno sistemato alcuni materassi sopra un divano. Tutt’attorno rifiuti e oggetti di dubbia provenienza. Tra questi anche la carta d’identità di una cittadina svizzera nata il 18 luglio del 1957 e un’ecografia attaccata allo schienale di una sedia. Ma il “bello” deve ancora venire. Perché all’interno della stanza adiacente c’è di tutto. Una montagna di oggetti, in particolare mobili, brandine e decine di valige contenenti abiti usati e scarpe. Poi giochi per bambini, caschetti, pneumatici, sedie, stendini, ceste e ogni altro tipo di mercanzia. Probabilmente rubati dai cassonetti della discarica e portati dai ladri in questo luogo, al chiuso e lontano da occhi indiscreti, per fare una prima scrematura tra le cose buone da tenere e quelle poco interessanti da abbandonare. E il sentiero battuto nel prato che finisce nella rete divelta proprio davanti al muro di cinta della piattaforma ecologica comunale è un segnale in questa direzione. A cui si aggiungono anche alcune testimonianze degli operatori della Cernusco Verde che raccontano di raid notturni all’interno della struttura e di un ragazzo con evidenti problemi che abita la cabina.