13 Aprile 2012

Trenta bambini che a settembre non avranno il posto assicurato alla scuola materna. Un neo comitato di genitori che protesta contro il Comune per non essersi impegnato a trovare i fondi necessari ad assicurare il servizio (per inciso, non in carico all’ente locale, ma al Ministero dell’Istruzione). Intorno c’è la campagna elettorale che si infiamma sull’argomento usato anche in maniera strumentale. Sono questi gli elementi della vicenda che più di tutte sta tenendo banco in città nelle ultime settimane. Mercoledì sera in una infuocata riunione a porte chiuse a Villa Greppi, i genitori dei bambini che l’anno prossimo non avranno un posto assicurato alla materna hanno incontrato tutti i nove candidati sindaco, senza però riuscire a trovare una vera soluzione al problema che al momento rimane. Ma partiamo dalla notizia: in base alle graduatorie stilate per l’organizzazione delle sezioni delle scuole materne cernuschesi per l’anno scolastico 2012-2013, sono risultate in esubero 31 domande. Questo vuol dire che 31 bambini cernuschesi che da settembre dovrebbero iniziare la materna, non troveranno posto negli istituti della città. Il problema sta nel fatto che, come ormai accade da diversi anni, il Ministero dell’Istruzione ha tagliato i fondi per l’assunzione di maestre. E in base alla graduatoria sovracomunale, Cernusco rientra nei comuni sfortunati a cui saranno assegnati meno insegnanti di quanti ce ne vorrebbero per formare le classi necessarie ad azzerare le liste d’attesa. Nelle scorse settimane le famiglie giustamente arrabbiate e preoccupate, si sono mobilitate formando un comitato che ha avanzato al municipio le sue richieste: formare a spese dell’amministrazione comunale una sezione a costo zero per i genitori. Da parte sua il sindaco Comincini ha risposto che la cosa non è realizzabile, troppo alto il prezzo per attivare un servizio che, tra l’altro, non spetta al Comune mantenere. Ma una proposta l’ha comunque messa sul tavolo: quella di attivare una sezione “ibrida” in un’aula già arredata lo scorso anno nella scuola di via Buonarroti. Oltre a questo, il primo cittadino ha assicurato anche un contributo di 5mila euro (e anche qualcosa in più se fosse necessario) che, però, non basterebbero a coprire tutti i costi. I genitori così dovrebbero sborsare a testa circa 120 euro al mese. Ovviamente mamme e papà non si sono detti soddisfatti e anche sfruttando il terreno fertile delle elezioni alle porte, hanno chiesto un tavolo tecnico con tutti i papabili primi cittadini per affrontare il problema. Incontro che, di fatto, si è chiuso tra litigi, anche tra le famiglie stesse, ma senza grandi alternative. «Quello che dispiace» sottolinea il sindaco Comincini, «è che i genitori se la prendono con il Comune quando la questione non è di competenza municipale. La scuola materna non è un servizio che deve assicurare l’ente pubblico locale ma lo Stato. Sarebbe più opportuno allora protestare con il Ministero per la mancata assegnazione degli insegnanti, e non chiedere al Comune di fare qualcosa che non rientra nei suoi compiti. Siamo in campagna elettorale e sarebbe stato molto più semplice per me fare promesse. Ma credo sia giusto ragionare insieme sui problemi per trovare soluzioni fattibili e reali piuttosto che fare falsi proclami».

C. G.