I Daemons Martesana

L’unico touchdown della partita arriva a quaranta secondi dalla fine del match. Si conclude così un’annata di transizione

07 Giugno 2013

Tutte le strade portano a Roma, ma quella capitolina per i Daemons è a fondo cieco. I cernuschesi, al termine di una partita emozionante, si sono arresi ai Grizzlies 7 a 0. Che sarebbe stata una partita dura, lo si sapeva. Così come si sapeva che sarebbe stato un match tirato e in equilibrio fino all’ultimo secondo. Gli appassionati di questo sport che domenica pomeriggio hanno riempito le tribune del “Paolo Rosi” non sono tornati a casa delusi. In particolare si sono viste all’opera due difese ai limiti della perfezione. La partita è stata proprio dominata dalle due retroguardie, con gli attacchi non pervenuti e forse a tratti troppo impauriti, vista la posta in palio. Come spesso accade in questo tipo di partite, la differenza l’hanno fatta gli special team. Tendenzialmente il Punting Team romano ha concesso ai Daemons posizioni di partenza più sfavorevoli, e questo ha permesso ai capitolini di vincere la battaglia della Field Position, aspetto importantissimo nell’economia di una partita e spesso invece poco considerato. E così è successo che negli ultimi due decisivi possessi disponibili per le squadre, i Daemons sono dovuti partire dalla propria Goal Line dopo uno sfortunato ritorno di Punt, mentre i Grizzlies hanno cominciato il drive successivo dalle 28 Yard in territorio nemico con circa un minuto e mezzo ancora da disputare. I padroni di casa hanno capitalizzato al massimo l’unica vera occasione capitata alle due squadre (complice anche un sanguinoso offside della difesa demone). A quaranta secondi dalla fine delle ostilità è arrivato l’unico touchdown del match. L’estremo tentativo demone veniva vanificato e la partita, durissima e correttissima, terminava così sul punteggio di 7 a 0 per i padroni di casa. Stagione finita, dunque, per la squadra di coach Marotta che, pur dimostrando grande carattere e una difesa monumentale, non è stata concreta in attacco. Il bilancio stagionale è comunque positivo: perdere non è mai bello, ma si sapeva che questa sarebbe stata un’annata di transizione per concedere alla formazione un ricambio generazionale, necessario in ogni realtà sportiva che voglia garantire continuità.