Una frase infelice del presidente del Coni Giovanni Malagò, in occasione dell'elezioni del nuovo organigramma della Federazione Italiana Rugby, ha scatenato l’ira del vicesindaco Daniele Restelli. Queste le parole incriminate: “Più che mai oggi, avendo due figlie femmine, avrei voluto un figlio maschio e sarei stato felice avesse giocato a rugby”.
È fin troppo evidente che a irritare Restelli sia una sottile vena maschilista, probabilmente in buonafede, ma comunque condannabile. E così il vicesindaco ha voluto mettere i cosiddetti puntini sulle “i” utilizzando i social. “Questa affermazione poco felice mi dice due cose di Malagò: la prima e più evidente è che certi retaggi culturali sono duri a morire e molti uomini non si vergognano (o forse, ancora peggio, non si accorgono) di dire in pubblico che le donne certi sport, certe attività, certi lavori, è meglio che non li facciano; la seconda è che non conosce per nulla il mondo del rugby e che non si prepara quando deve parlare. Se si fosse un minimo documento avrebbe scoperto che la nazionale femminile di rugby a livello internazionale sta collezionando molti più successo dei colleghi uomini”. Restelli chiaramente critica per cognizione di causa, visto che una delle sue figlie gioca a rugby: “Una ragazza tenace a cui nella vita ho cercato di insegnare a essere libera e a non farsi dire quello che può fare o non può fare. È stato così quando a 4 anni ha insistito per suonare il violino, io non sapevo che bimbi così piccoli potessero iniziare a farlo, lei mi ha dimostrato il contrario, così come a 12 anni quando ha voluto iniziare a giocare a rugby”.