18 Marzo 2021

Una frase infelice del presidente del Coni Giovanni Malagò, in occasione dell'elezioni del nuovo organigramma della Federazione Italiana Rugby, ha scatenato l’ira del vicesindaco Daniele Restelli. Queste le parole incriminate: “Più che mai oggi, avendo due figlie femmine, avrei voluto un figlio maschio e sarei stato felice avesse giocato a rugby”.

È fin troppo evidente che a irritare Restelli sia una sottile vena maschilista, probabilmente in buonafede, ma comunque condannabile. E così il vicesindaco ha voluto mettere i cosiddetti puntini sulle “i” utilizzando i social. “Questa affermazione poco felice mi dice due cose di Malagò: la prima e più evidente è che certi retaggi culturali sono duri a morire e molti uomini non si vergognano (o forse, ancora peggio, non si accorgono) di dire in pubblico che le donne certi sport, certe attività, certi lavori, è meglio che non li facciano; la seconda è che non conosce per nulla il mondo del rugby e che non si prepara quando deve parlare. Se si fosse un minimo documento avrebbe scoperto che la nazionale femminile di rugby a livello internazionale sta collezionando molti più successo dei colleghi uomini”. Restelli chiaramente critica per cognizione di causa, visto che una delle sue figlie gioca a rugby: “Una ragazza tenace a cui nella vita ho cercato di insegnare a essere libera e a non farsi dire quello che può fare o non può fare. È stato così quando a 4 anni ha insistito per suonare il violino, io non sapevo che bimbi così piccoli potessero iniziare a farlo, lei mi ha dimostrato il contrario, così come a 12 anni quando ha voluto iniziare a giocare a rugby”.