28 Febbraio 2023

La recente delibera di giunta, che ha assegnato la gestione del centro sportivo di via Boccaccio a Cascina Biblioteca, con un progetto che unisce sport e inclusione sociale, raccoglie consensi, ma anche critiche da parte di Vivere Cernusco. Gli ex alleati del Pd, ormai paiono i primi oppositori della maggioranza, e ancora una volta hanno dubbi su alcune impostazioni dell’amministrazione comunale.

“La parte innovativa di questa gestione, con un taglio prettamente sociale, ci sembra una bella possibilità, sia per la cittadinanza, sia per il personale, che dovrà essere assunto con progettualità sociali e di inclusione lavorativa” si legge in una nota della lista civica, che subito dopo aggiunge: “Ci chiediamo però se il Servizio Sociale Comunale sia al corrente di questa possibilità per la sua utenza o se i canali di inserimento lavorativo percorreranno le vie del privato sociale, escludendo quindi una progettualità più territoriale. La cooperativa Cascina Biblioteca è un fiore all’occhiello della città metropolitana per il lavoro che svolge da anni anche sul nostro territorio. Resta tuttavia il dubbio di capire come declineranno la loro eccellente professionalità in ambito sociale con una professionalità di taglio sportivo, che non appartiene al personale delle cooperative sociali e che è imprescindibile per gestire al meglio il Boccaccio”.

Inoltre Vivere contesta la mancanza di un passaggio nelle commissioni dei sociale e dello sport, per condividere quanto deciso anche con i consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione. “Quindi se indubbiamente il progetto può rivelarsi un esperimento innovativo e interessante, nutriamo perplessità in merito alle modalità e alle tempistiche utilizzate per la manifestazione d’interesse. Lo scorso maggio, periodo in cui si è definito il tutto, eravamo infatti in piena campagna elettorale e nemmeno un post è stato pubblicato sui social gestiti dal Comune, per cui non c’è stata una vera e propria informazione nemmeno verso la cittadinanza”.

Infine, gli esponenti di Vivere si chiedevano come mai la concessione, della durata di un anno, che è partita il 15 febbraio, ancora non abbia visto un evento lancio né una modalità di avvio di cui si possa avere evidenza pubblica. “Da ultimo” si legge sempre nella stessa nota “riteniamo utile che al tavolo di co-progettazione e monitoraggio della concessione, siano presenti rappresentanti delle consulte sportiva e sociale e, perché no, anche altri enti, sportivi e del terzo settore”.