20 Aprile 2018

Dopo due riprese si è fratturata la mano destra, ma ha resistito per altri otto round e ha perso solamente ai punti con il pubblico che ha fischiato il verdetto. Vissia Trovato, 35enne della palestra cernuschese The ring, è tornata da Stoccarda con la delusione di non avere conquistato nessuna delle due cinture in palio, una con sigla tedesca e una interim Ibs, nella categoria Piuma (57 chili), ma resta comunque l’orgoglio di avere tenuto testa alla tedesca Nina Meinke, raccogliendo l’applauso e l’onore delle orami di spettatori sulla carta ostili. «Sapevo che ero davanti a un’impresa difficile anche con la mano sana» spiega la pugile, «e sapevo anche che se fossi arrivata ai punti sarebbe stata ancora più dura riuscire a vincere. Volevo mandarla al tappeto, ma dopo due riprese i miei piani si sono complicati. E alla fine posso dire di essere soddisfatta». Già, perché Vissia non solo è destra, ma la sua avversaria era mancina e quindi la frattura complicava sia la fase d’attacco che di difesa. «Posso comunque assicurare» aggiunge con orgoglio, «che alla fine delle dieci riprese, Nina non aveva una bella faccia. Qualche segno sul viso se lo porterà per un bel po’ di tempo anche lei. È stato un match davvero bello, se ci ripenso». E a fare male non è la sconfitta e neppure la mano: «La cosa che mi dà più fastidio è il tempo che sto perdendo per guarire. Ad ogni modo mi sto allenando lo stesso anche se in maniera differente. Mi sono già prefissata un obiettivo che è quello di tornare sul ring entro giugno».
E conoscendo il carattere della cernuschese, difficile credere che non sarà così. Nel frattempo per Vissia, responsabile della palesrtra The ring insieme ad Alfredo Farace, una bella soddisfazione sta per arrivare da un pugile che difende i colori della stuttura di via Torino. Nestor Mendez (nella foto insieme a Trovato) molto presto passerà professionista. «Il 12 maggio è fissato un incontro proprio nel nostro palazzetto», conclude l’atleta 35enne «dopodiché lavoreremo per completare tutto l’iter e entro fine 2018 Nestor potrà fare il grande salto. Per noi è un motivo d’orgoglio, ma anche per lui, perché ha lavorato sodo e si merita questo riconoscimento».