I pannelli vuoti in via Melghera
15 Febbraio 2013

Chiunque in questi giorni girando per le strade di Cernusco avrà notato il proliferare di pannelli elettorali (ma la stessa situazione si verifica in tante altre città). Alcuni con mezze facce già viste e simboli strappati di passate campagne elettorali, altri intonsi. Come fossero appena stati lucidati. In realtà sono nuovi di pacca. In totale 750 da un metro per due sparsi in giro per la città. In via Cavour ce n’è una bella fila, ma anche in via Melghera, in via Da Vinci, in viale Assunta e in via Manzoni. Tabelloni che con le relative 380 piantane e basamenti costeranno ai contribuenti 39mila euro. Per poi non essere utilizzati. Perché le campagne elettorali ormai si fanno utilizzando anche e soprattutto le nuove tecnologie. Un po’ per la mancanza di fondi, un po’ perché Facebook e Twitter si sono sostituiti ai manifesti elettorali, questa nuova spesa rischia di diventare uno sperpero di denaro pubblico. Ma a tutti i partiti e liste nate come funghi bisogna assicurare il proprio posto al sole in proporzione al numero degli abitanti. Così spetta ai comuni anticipare la spesa d’acquisto dei nuovi pannelli che poi verrà rimborsata dalla Prefettura. «Cernusco anche dal nuovo censimento è ufficialmente una città con più di 30mila abitanti» spiega il sindaco Comincini, «e anche dal punto di vista della cartellonistica elettorale ci siamo dovuti adeguare. Ma l’esborso di questa cifra ci verrà completamente restituito». Ma a pagare, alla fine, sono sempre i cittadini. Che forse preferiscono un pannello immacolato ai soliti slogan politici ad effetto. Meglio sarebbe però, anche in questo caso, se fosse virtuale e a costo zero.