Dal municipio l’aut aut a una famiglia: o il rinnovo per soli 11 anni, ma a prezzo pieno della concessione ventennale, o l’eventuale trasloco in un altro loculo

24 Maggio 2013

In aula consiliare quindici giorni fa si è tornati a parlare del disallineamento di alcune tombe al cimitero di via Cavour dopo l’interrogazione del consigliere del Pdl Gianluigi Frigerio. Ovvero l’eventualità che alcuni cari cernuschesi riposino sotto la lapide di un perfetto sconosciuto. «Nulla che ha rilevanza penale» ha spiegato il sindaco dopo l’esposto fatto dal Comune alla Procura. Ora si cercherà di trovare una soluzione. Chi per una vita, invece, è andato a colpo sicuro sapendo dove rivolgere un saluto al papà, al nonno, al bisnonno e al compagno di avventura, sono i parenti e gli amici di Carlo Comi. Ma ora potrebbe non essere più così. A raccontare dalle pagine del suo blog i dettagli della vicenda, che potrebbe toccare anche altre famiglie cernuschesi, è il bis nipote Roberto Codazzi: «Qualche giorno fa mio nonno ha ricevuto una lettera indirizzata a suo padre, morto nel 1964. Fortunatamente non ha cambiato residenza negli ultimi 49 anni. L’apre. Il mittente è il Comune che avvisa che è scaduta la concessione per il loculo nel cimitero dove mio bisnonno è sepolto». Per questo il nonno, così come indicato, va in municipio per sapere cosa fare. Tre le possibilità: trasferire i resti nell’ossario comune; rinnovare per altri 20 anni la concessione al costo di poco più di mille euro; trasferirli in un altro loculo per la stessa cifra più 150 euro per le spese di spostamento. «All’apparenza la seconda soluzione pare la migliore» prosegue Codazzi, «ma siccome la vecchia concessione scadeva nel 2004 il rinnovo non sarebbe per 20 anni ma per 11. Se invece si fa un cambio di loculo, anche se di uguale misura, si azzera il conteggio e quindi la nuova concessione durerebbe 20 anni. Oggi sono in vita poche persone che conoscevano il bisnonno e quelle che lo vanno a trovare al cimitero fanno il giro da tanti anni, trasferirlo non avrebbe senso. Così mio nonno, che è persona pratica, si offre di pagare la concessione ventennale più i 150 euro dovuti in caso di cambio di posto, ma chiede di non spostare il papà». Insomma paga comunque lo spostamento, ma risparmia al Comune i costi del trasloco con il duplice vantaggio di non creare problemi a chi ancora lo va a trovare e di sistemare la questione. «Ma in municipio non hanno accettato questa soluzione» conclude il nipote. «O si sposta, e allora vale per 20 anni, o se rimane lì allora lo stesso pagamento varrà per 11. Domanda: ma che senso ha spingere verso uno spostamento delle tombe? Credo che si possa fare qualche cambiamento per migliorare la situazione di tutti, casse comunali comprese». Puntuale arriva la replica dell’assessore ai Servizi Sociali, Silvia Ghezzi, che lascia un commento proprio sul blog: «Da un controllo accurato effettuato con gli uffici di riferimento, risultano alcune imprecisioni nella descrizione, sia sulla persona destinataria della comunicazione che sulle date di decesso e di scadenza della concessione. Vista la delicatezza dell’argomento, le suggerisco di venire a parlare direttamente con il responsabile dell’ufficio che potrà illustrarle tutte le carte a nostra disposizione e spiegarle i motivi che stanno dietro alla procedura messa in atto».