I coordinatori dell'Rsu dell'Ao

Congelato, per ora, il trasloco a Melzo della maternità dell’Uboldo. Ma in ballo c'è il futuro dei sei presidi di zona

07 Novembre 2014

La delibera regionale di accorpamento del reparto di maternità dell’Uboldo all’ospedale di Melzo resta valida, ma congelata. Almeno secondo le notizie che giungono dal Pirellone. Negli ultimi giorni in Regione si è dibattuto sull’argomento in tre distinti incontri, uno più informale con i sindaci della zona (presente Comincini) a colloquio con l’assessore alla Sanità Mario Mantovani e i dirigenti di Asl e dell’Ao di Melegnano, lunedì in commissione sanità e martedì durante la seduta di consiglio regionale. Se il primo summit ha lasciato aperto uno spiraglio pro nascite all’ Uboldo, le parole di Mantovani in risposta a un’interrogazione della Lega non hanno dato rassicurazioni certe. Andando in ordine, questa la comunicazione diramata dal Pd regionale dopo il vertice con i sindaci chiamati a dire la loro entro breve: «Nell’incontro ci si è accordati nel considerare sospesa la delibera. Sia i sindaci, sia i direttori di Asl e ospedali dovranno formulare una proposta comune, diretta a delineare il destino non solo delle strutture di Cernusco, Melzo e Vaprio, ma anche di Gorgonzola, della riabilitazione di Cassano e dei numerosi poliambulatori territoriali». Mentre Mantovani in aula resta sulle sue posizioni, ossia che l’accorpamento a Melzo si dovrebbe fare per questioni strategiche, si segnala la presa di posizione delle Rsu dell’Ao. «Siamo preoccupati da questo escamotage della Regione che delega i sindaci a trovare il bandolo della matassa» spiegano il coordinatore Pierluigi Corsini e il suo vice Giuseppe Cantile che chiedono alla commissaria dell’Azienda, in carica fino a maggio, di farsi parte attiva per una programmazione seria dei sei presidi di zona che servono 800mila utenti. «Da anni chiediamo politiche che rilancino la sanità sul territorio e non che dall’oggi al domani si sposti la maternità a Melzo e l’oncologia da Gorgonzola a Cernusco. C’è improvvisazione da parte della Regione e anche dai sindaci ci aspettiamo visioni più alte rispetto al destino dell’ospedale di competenza. Le mobilitazioni come quella vista a Cernusco hanno il fiato corto». Intanto è stata sospesa quella indetta per l’11 novembre sotto il Pirellone, ma il personale dell’Uboldo sta lavorando alla costituzione di un comitato. Ieri (giovedì) la conferenza dei sindaci ha deciso di costituire una commissione che si occupi di formulare proposte di riorganizzazione. Ne fanno parte i quattro primi cittadini di San Donato, Liscate, Masate e Binasco. Spetterà loro il compito di sentire le indicazioni dei colleghi che hanno in casa propria i presidi ospedalieri.