La sede Aso al Paolo VI
19 Dicembre 2014

Mentre loro si divertivano su un campo da calcio, qualcuno è entrato negli spogliatoi e ha fatto sparire soldi, telefonini e perfino le chiavi di una macchina utilizzata per allontanarsi senza destare sospetti. Amara scoperta quella dei ragazzi delle squadre di calcio Aso 2001 e 2002 che lo scorso mercoledì si stavano allenando sul campo da calcio a 11 dell’oratorio Paolo VI. Intorno alle 20, approfittando un po’ del buio e un po’ del viavai di quell’ora tra genitori che vanno a prendere i figli e ragazzi che si apprestano a fare sport, qualcuno si è introdotto all’interno della struttura parrocchiale senza farsi notare. E da lì è stato un giochetto raggiungere gli spogliatoi per rovistare nei borsoni e nelle tasche dei pantaloni e dei giubbotti dei giovani atleti. Al termine dell’allenamento i piccolo calciatori sono corsi negli stanzini dove si cambiano per una meritata doccia, ma subito hanno capito che era successo qualcosa. Gli spoglaitoi erano insolitamente in disordine. I ragazzi si sono subito fiondati a controllare nelle tasche dei loro indumenti e per una decina di loro l’amara scoperta: erano spariti soldi, ma soprattutto i telefonini. Immediatamente hanno chiamato i loro mister che a loro volta hanno verificato se anche la loro roba fosse stata rovistata dai soliti ignoti. La scoperta più amara l’ha fatta un allenatore di 20 anni a cui avevano sottratto lo smartphone di ultima generazione, ma soprattutto nelle tasche dei pantaloni non c’erano più le chiavi della sua Lancia Y. A quel punto è corso nel parcheggio dove aveva lasciato l’auto e gli sono cadute la braccia. La vettura era scomparsa. Probabilmente i ladri hanno schiacciato a casaccio il dispositivo elettronico della chiusura centralizzata fino a quando non hanno visto illuminarsi le frecce della vettura a cui corrispondeva. E a quel punto è stato un giochetto salirci sopra, metterla in moto e allontanarsi dall’oratorio velocizzando così la fuga. Immediatamente sono stati chiamati i carabinieri che in pochi minuti si sono portati sul posto. Hanno ascoltato i testimoni, ma nessun racconto è stato d’aiuto per fare maggiore chiarezza sull’accaduto. I militari hanno anche preso le registrazioni di alcune telecamere a circuito chiuso sperando che dai filmati possa uscire un volto a loro noto.