22 Febbraio 2019

Forti emozioni, quelle provate dai ragazzi di terza media della Montalcini, durante l’incontro con  Anna Maria Crasti, testimone diretta delle foibe. «Ho proposto questo incontro» spiega la professoressa Carla Barassi, referente dell’iniziativa, «perché ascoltare la storia da una testimone diretta non è come aprire un libro e leggere, ma è apprendere informazioni, dettagli, emozioni dirette.  A questo si aggiunge che, in alcuni libri di storia, all’argomento delle Foibe e dell’Esodo Istriano non viene dato per nulla spazio». E mai come in questi casi è giusto dare spazio alle sensazioni provate dagli studenti. «Un’esperienza unica, a mio parere, avere l’opportunità di ricevere informazioni di reduci di questo massacro» (Pierluigi Musca). «La signora è stata molto chiara e decisa, inoltre si vedeva anche come si emozionava a raccontarcelo. Ricordo i dettagli della signora Norma Cossetto, maltrattata per 17 ore da 17 bestie e poi uccisa» (Matteo Porcellini). «A me ha colpito molto quando ha iniziato a parlare di Norma Cossetto, una ragazza che si è innamorata di uno slavo che l’ha costretta a diventare slovena. Ma lei non ha voluta quindi è tornata a casa. Ma il giorno dopo sono venuti a prenderla e l’hanno molestata in 17 poi hanno infilato un pezzo di legno nella vagina prima di buttarla in una foiba» (Hiba Chitoui). «È stata un’esperienza incredibile sentire quella donna che parlava in prima persona di una cosa di cui non sapevo l’esistenza e che i libri non raccontano» (Ludovico Spada). «Ci siamo arricchiti di nuove informazioni e punti di vista e da questa esperienza impariamo ciò che non va mai ripetuto, un esempio doloroso di ciò che non dovrebbe mai neanche essere pensato» (Emilia Parisi Presicce).