28 Gennaio 2021

Medaglie d'onore in ricordo di due cittadini cernuschesi, deportati e internati nei lager nazisti. Mercoledì 27 gennaio, nella Giornata della Memoria, il sindaco Ermanno Zacchetti ha consegnato ai rispettivi familiari i riconoscimenti in memoria di Mario Balconi e Adelchi Lanterna. Si tratta di un riconoscimento concesso con decreto del Presidente della Repubblica; le medaglie sarebbero state consegnate direttamente dal Prefetto di Milano in una cerimonia solenne se non fosse stato per l'emergenza sanitaria in corso, a causa della quale sono state affidate ai sindaci. Per questo i familiari delle persone onorate sono state invitate a partecipare a una cerimonia a porte chiuse in sala consiliare. Toccante il loro ricordo: sia Balconi che Lanterna sono stati tra i soldati italiani catturati e deportati in Germania dopo l’armistizio dell'8 settembre 1943; essendosi rifiutati di proseguire la guerra al fianco dei tedeschi, vennero portati nei lager in Germania e Polonia, dove persero lo status di prigionieri di guerra e diventarono “Internati militari italiani2, privi di ogni diritto e tutela, in balia dei nazisti che li consideravano traditori. Oltre 40mila di loro morirono per le dure condizioni di prigionia e di lavoro a cui furono sottoposti. Balconi e Lanerna, invece, riuscirono a fare ritorno nelle loro case e riabbracciare i loro familiari, che il 27 gennaio di decenni dopo hanno visto onorare quegli uomini che hanno portato sulla loro pelle il ricordo degli anni più bui della storia italiana. Sono stati proprio i familiari, infatti, a presentare richiesta per l’assegnazione della medaglia d’onore, raccogliendo tutta la documentazione che racconta la loro storia. Nel caso di Mario Balconi, per esempio, è stata la figlia Lucia a scoprire la deportazione a Berlino dopo la morte del padre, consultando alcuni documenti conservati da quest'ultimo, che in vita non ne aveva mai parlato con nessuno.

«Come mi hanno raccontato le loro famiglie oggi in Villa Greppi per il ritiro dell’onorificenza alla memoria dei loro cari, il cernuschese Mario Balconi era in servizio nella regia Marina e fu internato a Berlino, Adelchi Lanterna, militare dell’esercito di origini milanesi, a Dortmund» ha raccontato il sindaco. «Entrambi riuscirono a tornare a casa alla fine della guerra, nel 1945, segnati da un’esperienza dolorosa nel fisico e nell’anima, come oggi i familiari mi hanno confermato. Il dovere al ricordo e alla memoria sta tutto nelle loro parole, ancora oggi a distanza di così tanti anni rotti dall’emozione: di fronte alla profondità del baratro che ha rappresentato per l’umanità quel pezzo di storia del secolo scorso, raccontare la drammatica storia delle persone che ne sono state trascinate nel fondo più buio è via maestra per non dimenticare». La giunta ha voluto partecipare con un atto simbolico, esponendo fuori da ogni ufficio assegnato agli assessori il fazzoletto del deportato in segno di vicinanza e di ricordo.

Eleonora D’Errico