16 Febbraio 2018

A tre mesi dalla terribile notte in cui Nilde Caldarini, 62enne cernuschese, perse la vita a seguito di un sasso lanciato da mano ancora ignota contro il parabrezza dell’auto su cui viaggiava, arriva una clamorosa svolta nelle indagini. Non il nome del responsabile, bensì il cambio della causa della sua morte. Inizialmente si era, infatti, dato per scontato che la stessa fosse dovuta allo shock. Invece la consulenza medico-legale sostiene che sia stata causata proprio dal sasso che l’ha colpita sullo sterno dopo avere infranto il vetro. La donna stava rincasando da una serata di preghiera nella bergamasca, quando sulla Pobbiano-Cavenago, da un terrapieno che sovrasta la strada di circa 5 metri, qualcuno lanciò una pietra di un chilo e due etti che centrò in pieno il parabrezza della Opel su cui viaggiava, sul sedile del passeggero. Lo spavento fu tanto per tutte le persone all’interno dell’abitacolo. Nilde Caldarini non aveva segni sul viso e questo aveva fatto pensare che non fosse stata colpita. Ecco perché si ipotizzò la morte per infarto, causato dal forte spavento provato. Ma il pubblico ministero di Milano Silvia Bonardi, titolare dell’indagine, aveva aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio volontario e aveva deciso di vederci più chiaro, chiedendo una perizia medico-legale accurata. I consulenti, al termine di lunghi e complessi accertamenti che sono partiti dall’autopsia sul cadavere e dalla ricostruzione della dinamica dell’accaduto, hanno deciso di cambiare la causa del decesso: Nilde Caldarini, che al momento dei primi soccorsi respirava ancora, è deceduta perché colpita dal masso. Nel frattempo le indagini degli inquirenti proseguono senza sosta. Chi ha agito la notte del 9 novembre 2017 probabilmente pensa di averla fatta franca, ma non si escludono altri colpi di scena.