16 Giugno 2021

Mano pesante, pesantissima nel processo dell’omicidio di Donato Carbone, il 63enne cernuschese freddato  con 11 colpi di pistola nel corsello dei box dove abitava la sera del 16 ottobre 2019. La Corte d’Assise ha infatti sentenziato tre ergastoli per Edoardo Sabbatino, Leonardo La Grassa e Giuseppe Del Bravo. Le indagini portate avanti dai carabinieri sono risultate strutturate in maniera tale da lasciare pochi dubbi ai giudici. Accolte dunque in pieno le richieste del pubblico ministero Maura Ripamonti che aveva proposto proprio il carcere a vita per i tre imputati. Secondo i carabinieri Sabbatino fu l’autore materiale dell’omicidio e sparò i primi tre colpi con una pistola che si inceppò e decise di proseguire con una seconda arma. Poche ore dopo Sabbatino incontrò in un bar a Cologno Monzese La Grassa (considerato il mandante), consegnando a quest’ultimo le pistole ritrovate in un successivo momento in un canale a Vimodrone. All’incontro era presente anche Del Bravo considerato dagli inquirenti il collegamento tra gli altri due imputati e che, a quanto pare, accompagnò Sabbatino durante l’esecuzione. Il movente dell’omicidio sarebbe una vendetta in un giro di usura.