Rischi con la pergamena di finalista degli Oscar di Bilancio

Un numero esiguo di progetti già finanziati vedranno la luce: priorità alla ristrutturazione della Media Uno e all’asse Dante-Vespucci

14 Dicembre 2012

«Spero di piangere di meno, ma la situazione è tragica». Maurizio Rosci, l’uomo dei conti di Villa Greppi, è realista e non riesce a essere ottimista. Perché il momento è grave. Per le famiglie che soffrono il perdurare della crisi economica, ma anche per gli enti locali. Comune di Cernusco incluso. L’assessore al Bilancio, oltre che delegato ai Lavori Pubblici, prova a fare il punto della situazione e riassumere come sarà il 2013: poche certezze e tanti punti di domanda. E un obiettivo da centrare con determinazione. Evitare i tagli alla scuola e ai servizi sociali. A tre giorni dalla scadenza del saldo dell’Imu (lunedì 17) Rosci guarda al prossimo anno con realistico pessimismo: «Quest’anno da questa imposta, lasciata ad aliquota base per evitare ulteriori problemi alle famiglie, il Comune incasserà 4 milioni e 900mila euro che andranno a Roma senza passare dal via. Di questi, torneranno indietro, e non si sa bene quando, 2 milioni e 200mila euro sotto forma di trasferimenti. Per il prossimo anno non ci sono certezze. Se non i tagli della spending review. Quest’anno ci sono costati circa mezzo milione di euro nel 2013 quintuplicheranno. Come faremo? Oggi non ho la risposta». Ma i punti di domanda non sono solo sulla spesa corrente, sono anche sotto la voce investimenti. Qui, a bloccare il tesoretto di circa 6 milioni di euro accumulato negli anni, sono i vincoli dettati dal Patto di Stabilità. In soldoni e molto terra a terra: durante l’anno si può spendere solo se si ha un flusso di denaro equivalente in entrata. Soldi provenienti in particolare dagli oneri d’urbanizzazione che vanno a finanziare anche l’ordinaria manutenzione. Ma la crisi del mattone e la scelta politica di aver approvato un Piano di governo del territorio che limita molto il consumo del suolo, non producono molto reddito. Tradotto, le grandi opere pubbliche cittadine già coperte da finanziamenti e che potrebbero vedere la luce già dal prossimo anno, hanno tutte un grosso punto di domanda a fianco. «Cosa riusciremo a fare? Certamente inizieremo la ristrutturazione della media di piazza Unità d’Italia» continua l’assessore, «in primavera avvieremo la riqualificazione del tratto mancante dell’asse Dante-Vespucci e inizieremo il rifacimento dei giochi negli undici parchetti cittadini. Poi, per ragioni di sicurezza, cercheremo di sistemare il ponte di via IV Novembre e il muro di cinta con la torre merlata. Il resto è tutto in forse». E la lista è lunga. Perché in agenda ci sono la pavimentazione di piazza Ghezzi, la riqualificazione delle vie Mosé Bianchi e San Francesco, il rifacimento dell’Auditorium Maggioni e un investimento tecnologico per la Casa delle Arti che da tre anni attende di diventare La Scala formato cernuschese. Per queste opere si dovranno incrociare le dita e sperare che la vendita delle due farmacie comunali vada a buon fine. Una boccata d’ossigeno per le casse comunali. Per il resto bisognerà attendere momenti migliori. Unica nota positiva, l’esigenza di realizzare un nuovo polo scolastico non è più così impellente ed è pianificata per il 2016. Il trasloco dell’istituto paritario Aurora-Bachelet nella nuova sede di via Masaccio, ha liberato una ventina di aule nelle scuole di via Don Milani e Mosé Bianchi.