30 Ottobre 2015

Un’esperienza indimenticabile». Queste le prime parole di Paola Malcangio all’indomani della quarta edizione di BookCity Milano dove è stata selezionata, insieme ad altre cento persone, per fare parte del Readers Club. La cernuschese ha preso parte a un confronto serrato con editori e scrittori per dare loro consigli e imbeccate dal punto di vista di chi i libri li divora. «Hanno voluto dare voce ai cosiddetti lettori forti», spiega la cernuschese «ed è stato un grande onore per me essere stata scelta. C’erano quattro tavoli per altrettante macroaree su cui ragionare. Nella prima si è chiesta una maggiore onestà intellettuale tipo quarte di copertine con informazioni più precise e fascette non fuorvianti. Nella seconda si è proposto di avere, con una spesa di due euro in più oltre al cartaceo anche la modalità digitale di un testo, ma qui ci hanno subito detto che sarà impossibile. Nella terza si è discusso sul cosiddetto buon contagio, cioè come genitori e insegnanti possano avvicinare i ragazzi alla lettura. Nella quarta, infine, che è quella a cui io ho preso parte si è parlato di come fare comunità, cioè come parlare di libri anche in luoghi che non siano la biblioteca o la classica libreria. Io ho portato la mia esperienza con il Book Crossing Martesana e con il mio blog chiamato “Qui si legge”».
Paola ha anche accettato una piccola sfida, quella di organizzare eventi dove il libro sia al centro dell’attenzione anche se il luogo non lo direbbe. «Presto organizzerò un incontro di questo tenore all’Enjoy Center e mi sto attivando per fare qualcosa di simile al palazzetto dello sport di Pioltello. L’obiettivo è quello di creare nuovi lettori. Sono molto curiosa ed entusiasta, voglio mettermi alla prova». Due i momenti particolarmente emozionanti nel fine settimana di BookCity Milano. Il primo quando è stata intervistata dal giornalista di Radio2 Rai, Filippo Solibello e il secondo l’incontro con la scrittrice Concita De Gregorio. «Parlare con Concita e confrontarmi con lei è stato davvero incredibile», prosegue Paola. «Le ho spiegato che non ho avuto il coraggio di leggere il suo ultimo libro “Mi sa che fuori è primavera”, a causa dei temi forti che tratta, ma lei ha avuto una reazione meravigliosa. Mi ha consigliato di farlo e mi ha lasciato la sua mail personale per contattarla e riparlarne in un secondo momento. Con lei abbiamo discusso su come raccontare le donne. Lei ci ha spiegato che usa fatti di cronaca non per raccontarli, bensì per capire come una donna possa non riuscire a reagire in certe situazioni». E adesso? «Adesso con i componenti del Readers Club ci sentiremo periodicamente per proseguire il lavoro iniziato», conclude Paola.