La raccolta firme a scuola

Il gruppo nasce sull'esperienza del comitato genitori che lo scorso anno intraprese una battaglia contro la lista d'attesa alla materna

10 Maggio 2013

La prima uscita pubblica di Attiva-Mente è col botto. La neonata associazione che ha come scopo quello di promuovere e rilanciare la centralità dell’istruzione pubblica, sabato scorso alla Vecchia Filanda ha proposto di indire un referendum sui finanziamenti comunali alle scuole paritarie. Consultazione che, al momento, non si potrà fare perché manca il regolamento municipale (la cui approvazione spetta al consiglio comunale) che disciplina la raccolta firme per istituirla. Ma i referenti del gruppo, nato sulle ceneri del comitato genitori che lo scorso anno fece un’aspra battaglia per risolvere il problema della lista d’attesa alla materna (anche quest’anno 29 bambini per ora sono esclusi), mercoledì pomeriggio hanno comunque raccolto le firme come test alla scuola di via Buonarroti. Questo il quesito che ha già incassato l’adesione e il sostegno del Movimento 5 Stelle: «Quale fra le seguenti proposte di utilizzo delle risorse finanziarie comunali che vengono erogate secondo il vigente sistema delle convenzioni con le scuole d’infanzia paritarie ritieni più idonea per assicurare il diritto all’istruzione dei bambini che domandano di accedere alla scuola dell’infanzia? a. Utilizzarle per le scuole comunali e statali. b. Utilizzarle per le scuole paritarie private». Chiaro il riferimento al finanziamento molto discusso all’istituto paritario Suor Sorre che anche quest’anno riceverà 250mila euro da Villa Greppi. Il presidente di Attiva-Mente, Francesco Spurio, ha anche chiesto al Comune, sulla base di un’elaborazione di dati sulle nuove nascite in città, di abbandonare il progetto di costruzione del modulo che ospiterà la decima sezione nel plesso di via Buonarroti e rilanciare la realizzazione della nuova scuola a est della città sfruttando strumenti di finanziamento che coinvolgano anche i privati. Su quest’ultimo punto potrebbe esserci un’intesa, mentre sullo stop del modulo l’amministrazione non intende fare marcia indietro.