02 Marzo 2022

Prosegue l’impegno per rendere realtà Aut Academy, l’accademia di PizzAut per insegnare a ragazzi autistici il mestiere di pizzaiolo e di cameriere. Il passo che ora deve essere fatto riguarda la composizione della classe che dovrà essere formata da un massimo di 12 persone. E per Nico Acampora si tratta di una decisione importante e per certi aspetti dolorosa. Già, perché le domande ricevute sono decisamente molte di più e per qualcuno che avrà quest’opportunità, tanti altri dovranno attendere ancora.

Il numero chiuso è però necessario per consentire una formazione adeguata e seguire al meglio i ragazzi autistici che vogliono intraprendere questa avventura e seguire al meglio la loro crescita, i loro bisogni, le loro caratteristiche, costruendo le giuste competenze e, di conseguenza, un futuro per ciascuno di loro. “Sai che dietro ogni domanda di partecipazione ci sono storie, persone, bisogni, ragazzi, speranze e famiglie” spiega Acampora. “Sai che questa opportunità è preziosa per ciascuno di loro. E allora, insieme ai colleghi di Fondazione Mazzini stiamo cercando dei criteri oggettivi per decidere. I miei collaboratori fanno colloqui, incontrano i ragazzi e le ragazze. Ogni colloquio è un mondo affascinante e ricco. Scorro nomi, leggo le diagnosi, guardo i sorrisi, controllo le distanze dal luogo della formazione, del luogo del possibile inserimento lavorativo. Sai che sarà una grande possibilità, una grande opportunità di futuro per le 12 persone autistiche che accederanno al corso, ma l'entusiasmo per la partenza di Aut Academy si mescola con la frustrazione di non poter accogliere tutti ed è una sensazione che amareggia me e le persone che con me stanno lavorando”.